Хелпикс

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Richard Laymon 7 страница



«Capisco», convenne Bodie. «Scusami. Ammetto di averla guardata. & #200; attraente. »

«Parliamone. »

«Ma lei non & #232; te, Melanie. Sei l’unica che amo. »

Lui lev& #242; la mano fra le gambe quando lei si gir& #242; improvvisamente. Gli gett& #242; le braccia al collo e lo abbracci& #242; forte. La sua faccia era affondata nel collo di Bodie. Lui le accarezz& #242; leggermente la schiena.

«Nonostante le tue stranezze», aggiunse Bodie.

«Sono cos& #236; confusa. »

«Stai benissimo. »

«Non & #232; vero. »

Bodie not& #242; una figura entrare nella sua visuale periferica. Voltando la testa vide Pen nell’angolo della stanza. Lei si ferm& #242;, poi si tir& #242; indietro silenziosa e sal& #236; le scale.

Appena pronta, pens& #242; Bodie, scender& #224; quelle scale e io sar& #242; qui ad aspettarla.

Si sent& #236; eccitato e colpevole.

«Mi sono comportata male con lei? » chiese Melanie.

«Con Pen? Proprio male non direi. So che provi rivalit& #224; o complesso d’inferiorit& #224; nei suoi confronti, ma credo che potresti mostrarti un po’ pi& #249; comprensiva. Non & #232; solo tuo padre che si trova in ospedale, & #232; anche il padre di Pen. »

«Lo so», convenne Melanie, mortificata.

«E lei deve affrontare anche questa storia delle telefonate oscene. Tutte e due le situazioni sono maledettamente traumatiche, le sono piombate addosso nello stesso momento. Sono sicuro che apprezzerebbe un piccolo appoggio morale. »

Melanie annu& #236; e si sciolse dall’abbraccio. Aveva gli occhi rossi e umidi. Se li sfreg& #242; con la manica.

Bodie le accarezz& #242; la nuca. «Tutto bene? »

Lei tir& #242; su con il naso. «Non capisco perch& #233; mi sopporti. »

«Nemmeno io, ma che importa? »

Con un vago sorriso, lei si lasci& #242; ricadere contro il cuscino ed emise un lungo sospiro. Bodie si appoggi& #242; all’indietro, le spalle che si toccavano, e le strinse la mano.

«Cercher& #242; di non romperti pi& #249; le scatole», promise Melanie.

«Anch’io. » Lui strinse forte la mano. Lei rispose alla stretta. Dopo un po’ Bodie disse: «Mi piacerebbe provare la jacuzzi».

«Ah s& #236;? »

«Aspettiamo che Pen abbia finito, poi saremo soli nell’acqua calda e ribollente. »

«C’& #232; il rischio di gelare, quando usciremo. »

«Chi se ne importa? »

Pen cominci& #242; a scendere le scale.

Bodie si copr& #236; gli occhi.

Melanie gli diede un colpetto con il gomito.

Lui abbass& #242; le mani e osserv& #242; Pen che scendeva le scale. Lei indossava una vestaglia azzurra che le arrivava a met& #224; coscia e teneva un asciugamano piegato sotto il braccio.

«Hai il costume da bagno sotto la vestaglia? » volle sapere Melanie.

«Certo. Ne avevo messo uno in valigia. Pensavo gi& #224; a un bagno nella jacuzzi. »

«Ci vediamo l& #224; », decise Melanie, e si alz& #242;.

«Fantastico. »

Favoloso, pens& #242; Bodie.

In fondo alle scale, Pen disse: «Pap& #224; tiene dei costumi di scorta nell’armadio della biancheria vicino al bagno. Non c’& #232; fretta, l’acqua sar& #224; calda solo fra un po’».

Bodie, ancora stupito per la decisione di Melanie, segu& #236; la ragazza al piano superiore. Lei lo guid& #242; all’armadio della biancheria e tir& #242; fuori due costumi da bagno. Uno era a righe e troppo largo, perci& #242; Bodie scelse l’altro, uno slip di nylon elasticizzato.

«Ti star& #224; benissimo», approv& #242; Melanie.

Trov& #242; due grandi asciugamani e precedette Bodie in camera da letto. Indossato il costume lui sollev& #242; i lembi della camicia per l’ispezione di Melanie.

«Perfetto. »

La stoffa aderente non solo tirava all’inguine, ma metteva in risalto gli organi genitali. Lui lasci& #242; ricadere la camicia. «Che importa, tanto sar& #224; buio l& #224; fuori. »

Melanie inarc& #242; le sopracciglia, ma non protest& #242;.

«Terr& #242; la schiena voltata a tua sorella», promise lui.

«Sar& #224; meglio», approv& #242; lei e si diresse verso la porta.

«Tu non ti cambi? »

«Per mettermi che cosa? »

Bodie scroll& #242; le spalle. Di bene in meglio, pens& #242;. Segu& #236; Melanie gi& #249; per le scale e fuori dalla porta. Scosso da un brivido, prese uno degli asciugamani e se l’avvolse alla vita.

Il patio era illuminato da un riflettore. Guardandosi intorno, Bodie vide un barbecue, un tavolo con le sedie e un paio di sdraio. Nessuna traccia di Pen o della jacuzzi.

Ma sentiva il ronzio di una macchina, in lontananza. Un rumore costante, come un condizionatore d’aria su una finestra.

«Da questa parte», indic& #242; Melanie.

Lui la segu& #236; lontano dal patio illuminato, nell’oscurit& #224;. Camminavano sui lastroni di pietra sistemati nell’erba. C’erano tanti alberi l& #224; dietro. Nessun segno di case vicine.

Si pieg& #242; sotto i bassi rami dei limoni che sporgevano sul passaggio.

Poi vide un gazebo con le pareti di graticcio su tre lati, senza tetto. Un lato era aperto. Dentro c’era la vasca sopraelevata. La testa e le spalle di Pen erano visibili al chiaro di luna.

«Benvenuti», salut& #242; Pen mentre si avvicinavano. «Ho portato dei rinfreschi. » Sul bordo accanto a lei c’erano una bottiglia di vino con un bicchiere e due bottiglie di birra. Lei teneva in mano un bicchiere di vino.

Bodie affond& #242; le dita nell’acqua. Sembrava un bagno caldo.

Pen allung& #242; il braccio dietro di s& #233; e fece scattare un interruttore. Una luce rossa si accese sul fondo. Pen indossava un bikini che probabilmente era bianco, ma che nella luce rossastra dell’acqua sembrava rosa. Bodie si volt& #242; verso Melanie. «Prima le signore», disse.

Melanie, in piedi, pos& #242; una mano sulla piattaforma di legno che circondava la piscina e si lev& #242; le scarpe. Poi si sfil& #242; la camicetta, la pieg& #242; accuratamente e la pos& #242; sulla piattaforma accanto agli asciugamani. Era nuda dalla vita in su. La sua pelle brillava di un riflesso rosato. I suoi capezzoli erano turgidi. Guardandola, Bodie si eccit& #242;, il costume di nylon si gonfi& #242;. I piccoli seni di Melanie si sollevarono e si appiattirono leggermente quando lei alz& #242; le braccia per slacciare il nastrino di velluto. Lei lo guardava negli occhi. Si lev& #242; la gonna, la pieg& #242; e la mise sopra la camicetta. Portava minuscole mutandine di pizzo nero. Le tenne addosso, sal& #236; gli scalini di legno e si cal& #242; nella vasca. «Bello! » esclam& #242; e si accoscio finch& #233; l’acqua le lamb& #236; le spalle. Nuvolette di vapore circondavano il suo viso.

Bodie si sbotton& #242; la camicia. «Si vede la casa, da qui? » si inform& #242; e volt& #242; le spalle alle ragazze. No, non vedeva la casa attraverso i cespugli e gli alberi. Cosa pi& #249; importante, le ragazze non potevano vederlo davanti. Mentre si toglieva la camicia abbass& #242; lo sguardo. Il costume era ancora pi& #249; gonfio.

Avrebbe dovuto prendere l’altro.

Si volt& #242;, tenendo davanti la camicia e cominci& #242; a piegarla con aria indifferente mentre saliva gli scalini. Continu& #242; nell’operazione di piegare l’indumento mentre guardava nell’acqua e vide i tre gradini sommersi. Per fortuna Pen si volt& #242; per prendere la bottiglia di vino. Lui gett& #242; la camicia sul mucchio degli abiti di Melanie e si affrett& #242; a immergersi. L’acqua calda lo copr& #236; fino al ventre.

Si accosci& #242;. Spostandosi all’indietro, trov& #242; la panchina di mattonelle con il posteriore. Si appoggi& #242; e allung& #242; le gambe in direzione di Melanie. I suoi piedi toccarono quelli di lei. Melanie era seduta alla sua destra, Pen direttamente di fronte.

«Ti piace? » chiese Melanie.

«Fantastico. »

Pen allung& #242; un bicchiere di vino a Melanie, poi sollev& #242; una bottiglietta di birra dal bordo e si sporse verso Bodie. Il suo bikini era allacciato dietro il collo e risaltava chiaro sulla pelle bagnata del petto. I suoi seni restavano sotto la superficie, nascosti dall’acqua piena di bollicine. Bodie prese la birra e la ringrazi& #242;.

Con la schiena contro la parete della vasca, bevve un sorso. La birra era fredda e buona. L’acqua calda lo accarezzava. Il costume era cos& #236; aderente e trasparente, da farlo sentire nudo.

«Ottima, questa birra», disse.

Pen annu& #236;. I suoi capelli biondi erano umidi e arricciati per il vapore, a Bodie piacevano le ciocche che le ricadevano sulla fronte e sulle orecchie. Lei bevve una sorsata di vino. Si era sollevata nell’acqua per bere. Il braccio bagnato era magro, le punte dei seni stavano appena sopra la superficie, lambite dall’acqua in movimento. Attraverso le minuscole onde Bodie poteva vedere il resto del reggiseno del bikini, la pelle abbronzata pi& #249; gi& #249; e la chiazza di stoffa fra le gambe; ma l’acqua con quelle bollicine, trasformava ci& #242; che vedeva in macchie confuse e distorte.

«Pap& #224; aveva in mente di costruire una piscina», spieg& #242; Melanie, «ma non c’era spazio con tutti quegli alberi. Non voleva abbatterli, cos& #236; ha fatto costruire questa vasca. »

«& #200; bella», comment& #242; Bodie.

«Specialmente quando l’inverno & #232; freddo», aggiunse Pen. «E lo & #232; quasi sempre, di notte. »

«Siamo solo a un paio di chilometri dall’oceano», osserv& #242; Melanie. La ragazza si port& #242; il bicchiere alle labbra e si drizz& #242; mettendosi seduta. I suoi seni emersero dall’acqua. Brillavano nel riflesso rossastro, i capezzoli scuri turgidi.

Se cerca di distrarre la mia attenzione da Pen, pens& #242; Bodie, ci riesce perfettamente.

Scivol& #242; sulla panchina di mattonelle finch& #233; venne a trovarsi proprio di fronte a lei.

«Dovresti portare Bodie alla spiaggia, domani», sugger& #236; Pen. «A Venice c’& #232; un vero carnevale durante i week-end. Sei mai stata sulla Ocean Front Walk? » soggiunse rivolgendosi a Bodie.

«Un paio d’anni fa. Mi piacerebbe ritornarci. »

«& #200; un’idea», approv& #242; Melanie. Guard& #242; Pen. «Vieni con noi, se decidiamo di andarci? »

«Credo che comincer& #242; a cercare un nuovo appartamento. »

«Hai davvero intenzione di cambiar casa? »

«Probabile. » Pen si gir& #242; per riempire il bicchiere.

Melanie scosse la testa. «Una decisione piuttosto drastica», osserv& #242;, abbassando il bicchiere. Il bordo della vasca le schiacci& #242; il capezzolo destro. Il bicchiere si abbass& #242;, e il capezzolo, libero, si drizz& #242; di colpo.

Bodie si dimen& #242; e bevve un po’ di birra.

«Credo che non potr& #242; rimanere a lungo nel mio attuale appartamento», riprese Pen, bevendo un sorso. Poi inclin& #242; la testa e guard& #242; il cielo. «Vi dispiace se spengo le luci? »

«Va bene», approv& #242; Melanie.

Ecco che non vedr& #242; pi& #249; niente, pens& #242; Bodie. «D’accordo. »

Pen allung& #242; il braccio oltre il bordo della piattaforma e la luce rossa si spense.

La mezzaluna era quasi direttamente sopra di loro. Un aereo sfrecci& #242;. Bodie vedeva solo qualche stella.

Guard& #242; gi& #249;. Le donne erano indistinte, pallide chiazze di facce e di spalle, invisibili sotto la superficie dell’acqua.

«Che pace», osserv& #242; Pen.

«E che buio», aggiunse Bodie.

Melanie pos& #242; il bicchiere e venne avanti. Si avvicin& #242; al lato della vasca dov’era Bodie e sedette sulla panchina. Il suo braccio scivol& #242; contro quello di lui. Era coperta fino alle spalle. I seni pallidi si vedevano appena attraverso l’acqua e Bodie non riusciva a vedere pi& #249; gi& #249;. Le mise una mano sulla gamba.

«Sono contenta d’essere venuta con voi», disse la sorella a Pen. «M’ero scordata di com’& #232; fantastico qui. »

Bodie si accorse che Melanie gli sollevava la mano dalla coscia. Lei gli cacci& #242; qualcosa nel palmo. Lui chiuse le dita. Un pezzetto di stoffa… Le mutandine di Melanie.

Lei gliele lev& #242;, guid& #242; la sua mano su per la gamba.

«Non vai mai nella jacuzzi, quando sei a casa? » chiese Melanie con voce calma.

«Mai», rispose Pen.

«Quando abitavo con lei, non andava mai in piscina o a prendere il sole», spieg& #242; Melanie.

«Non sopportavo l’idea di essere guardata da estranei. »

Bodie annu& #236;. Non si fidava della propria voce. La sua mano fu guidata a destinazione e lasciata. Le sue dita scivolarono dentro Melanie. Gli batteva forte il cuore, tent& #242; di respirare in modo normale. Aveva l’impressione che la sua erezione lacerasse il costume da bagno.

Melanie si dimen& #242; leggermente contro le sue dita.

E a un tratto tutto gli parve sbagliato.

Che diavolo stava facendo?

Spost& #242; la mano sulla gamba di Melanie. Lei gli afferr& #242; il polso e la spinse indietro dolcemente, ma lui liber& #242; la mano e si alz& #242;. «Credo che sia meglio rientrare», disse, cercando di tenere la voce ferma. «Comincio a provare un certo malessere. Probabilmente colpa del caldo e della birra, non so. Ci vediamo pi& #249; tardi. »

Usc& #236; dalla vasca, si avvolse l’asciugamano attorno alle spalle, raccolse la sua camicia e si diresse verso i lastroni di cemento.

«Ciao», salut& #242; Pen. La sua voce risuon& #242; strana.

«Ci vediamo dopo», disse Melanie.

Bodie continu& #242; a rabbrividire fino a casa, ma era il comportamento di Melanie che gli faceva battere i denti.

Che accidenti aveva per la testa?

Sii sincero, disse Bodie a se stesso. Forse aveva solo voglia e ha perso il controllo. & #200; perfettamente comprensibile. Sicuro.

Ma lui sapeva che non era cos& #236;.

Offrirgli le mutandine. Come un cane che lascia cadere una palla ai piedi del padrone. Andiamo, gioca con me.

Gioca con me davanti a mia sorella.

Sar& #224; il nostro piccolo segreto.

A meno che, naturalmente, lei non se ne accorga. E questo sarebbe ancora meglio, no?

Bodie si ferm& #242; davanti alla porta, si asciug& #242; rapidamente le gambe, poi entr& #242; in casa.

 

 

Pen, intontita e accaldata per il vino e il tempo trascorso nella vasca, decise di farsi una doccia. L’acqua fredda la inond& #242; scivolandole sul corpo. Indossava ancora il bikini per risciacquarlo dal doro. Se lo tolse e lo appese alla porta della cabina.

Pens& #242; a Melanie. La ragazza era entrata nella jacuzzi a torso nudo.

Niente di strano, pens& #242; Pen. Anch’io sarei entrata in acqua nuda, se non ci fossero stati loro due.

Be’, & #232; questo il punto, no? Se Melanie fosse entrata solo con Bodie, o solo con me… Ma c’eravamo tutti e due. Ecco perch& #233; ti sembra cos& #236; strano.

Come se volesse dimostrare qualcosa. A Bodie o a me? Forse a se stessa.

Pen si chiese se la brusca partenza di Bodie avesse qualcosa a che fare con il comportamento di Melanie. Lei era seduta vicino a lui. Forse gli aveva messo la mano dentro il costume?

Pensando a questo, Pen prov& #242; un senso di calda eccitazione. Smise di insaponarsi e pieg& #242; la faccia verso il getto.

Cerca di capire, si disse. Melanie sta solo cercando di salvaguardare i suoi interessi… di tenere Bodie per s& #233;. Probabilmente ora & #232; peggio per via di pap& #224;. Qualcosa che d& #224; sfogo alle emozioni, che altera la tua prospettiva.

Dovrei farle capire che non ho nessun progetto su Bodie.

Sicuro. Lei, per& #242;, non ci crederebbe.

Quando ebbe finito con la doccia, usc& #236; e si asciug& #242;.

La doccia fredda non era stata sufficiente a dissipare il caldo e il vino, e un leggero velo di sudore fece aderire la vestaglia alla pelle.

Nel corridoio, Pen spense la luce e pass& #242; rapidamente davanti alla porta chiusa della camera di Joyce. Anche la porta di Melanie era chiusa. Una lama di luce filtrava da sotto. Passando davanti all’uscio sent& #236; una radio. E Melanie.

Rapidi gemiti soffocati, non abbastanza attutiti dalla voce di Kenny Rogers alla radio.

Pen entr& #242; in camera sua e chiuse la porta. Si asciug& #242; la faccia sudata con la manica della vestaglia. Il suono della musica giungeva attraverso la parete. Rimase immobile ad ascoltare, ma non sent& #236; Melanie.

Gett& #242; la vestaglia sul letto, and& #242; alla finestra e l’apr& #236;. La invest& #236; la brezza della notte, raffreddando il suo corpo umido.

Ora alla radio cantava Waylon Jennings. Poi sent& #236; un grido soffocato che le diede una stretta allo stomaco.

Corse a frugare nella valigia, prese il phon e l’accese. Il rumore cancell& #242; la musica e Melanie.

 

Entr& #242; nella stanza d’ospedale e il letto era vuoto. «Dov’& #232; pap& #224;? » chiese. «& #200; andato a casa? »

«Non vuoi saperlo? » disse il dottore sogghignando. Era basso e ossuto, con i capelli neri.

«Dov’& #232; pap& #224;? » ripet& #233; lei.

«Prima fammi vedere le tette. »

«Va’ all’inferno. »

«Non stuzzicarmi. Lo so che mi vuoi. » Il dottore le tir& #242; il top del bikini.

Lo sapevo che dovevo vestirmi prima di venire qui.

Il bikini si lacer& #242;. Lei incroci& #242; le braccia sui seni.

«Va tutto bene, sono un medico. » Lui prese lo stetoscopio. «Fammi solo sentire il cuore. »

Pen non era tanto sicura di tutta questa storia. Probabilmente si trattava di qualche trucco. Ma lui poteva dirle dov’era pap& #224;. Abbass& #242; le braccia.

Il dottore si chin& #242; e premette il disco di metallo su un capezzolo. «Tossisci», ordin& #242;.

Non & #232; un medico. Il cuore non & #232; l& #236;. Un autentico medico lo saprebbe.

«Non lo sento. Sdraiati. »

«Per far che cosa? »

«Per fottere fino a farti impazzire. »

«Sei lui! »

Lei gli cacci& #242; un coltello nel ventre, cos& #236; forte che lo fece piegare in due e lo sollev& #242; da terra. Lui cadde sul pavimento. «Dov’& #232; pap& #224;? »

«Non c’era bisogno di ammazzarmi. »

«Tu non sei morto, parli. »

«Ti prender& #242;! »

Lei corse fuori dalla stanza e guard& #242; dietro quando sent& #236; i passi alle sue spalle. L’uomo la inseguiva, estraendo il coltello dal ventre mentre correva. Il sangue colava dalla ferita imbrattando il pavimento e la parete.

Pen premette il tasto dell’ascensore.

Lui correva sempre pi& #249; vicino, agitando il coltello sopra la testa.

Ascensore. Sbrigati.

Crepa! Crepa!

Pen saltellava da un piede all’altro, buss& #242; contro la porta dell’ascensore.

L’uomo aveva un ghigno selvaggio. Cominci& #242; a ridere, il sangue gli esplose dalla bocca e dalle narici.

Le porte dell’ascensore presero a scorrere. Pen balz& #242; dentro. Lui si slanci& #242; per raggiungerla, ma le porte si chiusero in tempo, intrappolando un braccio all’altezza del gomito.

L’ascensore cominci& #242; a scendere. Il braccio fra le porte sal& #236; fino al soffitto, si stacc& #242; e cadde sul pavimento. Non moll& #242; il coltello. Il braccio rotol& #242;, la lama puntata in direzione di Pen compiva piccoli cerchi. Pen indietreggi& #242;. L’ascensore guadagnava velocit& #224;. Precipitava.

Dove va?

Perch& #233; non rallenta?

Si fermer& #224; di colpo e io cadr& #242; sul coltello. Ma non sar& #224; cos& #236;.

Sedette sul pavimento dell’ascensore.

Ti ho fregato, bastardo.

L’ascensore si ferm& #242; senza sobbalzi.

Le porte si aprirono.

Dietro, l’oscurit& #224;.

L’indicatore acceso sopra la porta dell’ascensore diceva S.

Questo & #232; il sotterraneo. Qualcuno ha spento la luce, ecco tutto.

Stranamente, il braccio amputato con il coltello che girava nella mano non preoccupava Pen pi& #249; del buio fuori dall’ascensore.

Il sotterraneo. Era l& #236; che conservavano i cadaveri. I pazienti che non ce l’avevano fatta. Sistemati nei cassetti.

Lei si spost& #242; evitando il braccio e si ferm& #242; al bordo del pavimento dell’ascensore. Sbirci& #242; nel buio totale.

Non voleva uscire l& #224; fuori.

Il cuore le martellava per il terrore, faceva fatica a respirare.

«Ehi! » grid& #242;. «C’& #232; qualcuno? »

Nessuna risposta.

Naturale. I morti non parlano.

Chiam& #242; di nuovo: «Ehi! »

«Aiutami! » implor& #242; la voce distante e soffocata di suo padre.

«Vengo subito! »

Se potessi trovare un interruttore… Allung& #242; il braccio fuori dall’ascensore, tast& #242; la parete e una mano gelida le afferr& #242; il polso.

«Ahhhhh! »

Pen si svegli& #242; con un sobbalzo e sent& #236; l’ultima parte del proprio grido nella camera buia. Balz& #242; a sedere ansando.

«Dio Santissimo! » mormor& #242;.

Si tir& #242; una manica sulla faccia per asciugare il sudore. Il pigiama era incollato alla pelle.

Che incubo. Cerc& #242; di ricordarlo, ricord& #242; di aver allungato un braccio per cercare l’interruttore. Qualcuno le aveva afferrato la mano.

Doveva esserci dell’altro nel sogno, ma il resto era svanito.

Aveva sentito dire che bisognava aspettare svegli tre o quattro minuti; se uno si riaddormentava troppo presto, poteva ricadere nello stesso incubo.

No grazie.

Inoltre aveva la bocca arida, un leggero mal di testa e doveva far pip& #236;.

Si alz& #242;, stacc& #242; il pigiama dalla schiena e dalle natiche e apr& #236; la porta. Il corridoio era buio. Uno degli interruttori si trovava proprio fuori dalla porta. Stava quasi per toccarlo, ma il ricordo dell’incubo la fece rabbrividire. Sentiva la pelle d’oca sulle cosce e sulle braccia, sulla nuca e sulla fronte. La pelle sui capezzoli era tesa e rigida.

& #200; stato solo un maledetto incubo, si disse.

Non riusciva neppure ad allungare il braccio per accendere l’interruttore.

Accese la lampada in camera da letto. Gettava una piccola luce nel corridoio. Non c’era nessuno pronto ad afferrarla. Naturalmente.

Tranquillizzata, si avvi& #242; silenziosamente verso il bagno. Us& #242; la toilette. Nell’armadietto dei medicinali trov& #242; una boccetta di Tylenol e ne inghiott& #236; un paio. Mentre tornava nella sua camera, si ferm& #242; davanti alla porta di Melanie. La lama di luce sotto l’uscio era sparita. Dentro, nessun rumore. Prosegu& #236; verso la sua camera, entr& #242; e si ferm& #242; di botto.

Bodie, avvolto in un accappatoio spiegazzato, stava in piedi davanti alla finestra. «Sei abbastanza coperta? » chiese sottovoce senza guardarsi attorno.

Pen chiuse la porta e tir& #242; un sospiro. «S& #236;, lo sono», rispose. «Che cosa fai qui? »

Lui si volt& #242;. Teneva le mani strette alla vita. I suoi occhi avevano uno sguardo nervoso. Cerc& #242; di sorridere, il sorriso svan& #236; rapidamente. «Ho bisogno di parlarti per un paio di minuti. Mi dispiace di essere piombato in camera tua. »

«Non ti preoccupare», disse lei. La sua voce risuonava stranamente soffocata e roca.

Cristo, pensava Pen. & #200; venuto nella mia camera. Che cos’& #232; questa storia?

Lei sedette sul bordo del letto e strinse le mani tremanti. Poi respir& #242; profondamente. Abbass& #242; lo sguardo, vide che il primo bottone era slacciato, lo allacci& #242; e torn& #242; a stringersi le mani.

Bodie si avvicin& #242; a una sedia con lo schienale alto accanto al cassettone. I suoi capelli castano chiaro erano arruffati.

L’accappatoio era chiuso con un cordone stretto in vita. Quando sedette, lui tir& #242; i lembi sulle cosce.

«Hai gridato», disse Bodie.

«S& #236;. Un incubo. Tremendo. »

«Stai bene? »

Pen annu& #236;.

«Non avevo intenzione di venire, ma ho sentito il grido e poi sei passata davanti alla nostra porta. Io ero sveglio e pensavo…» Bodie s’interruppe, esitando.

«Che cosa? »

«Di dirtelo. »

«Dirmi che cosa? » si stup& #236; lei. Le batteva il cuore.

«Bodie», sussurr& #242;. «Non saresti dovuto venire qui. »

«Lo so, lo so. Melanie mi ucciderebbe…»

«Potresti biasimarla? »

«Non riesco a tenere questa cosa per me. »

«Mi conosci appena. »

«So di potermi fidare di te. Credo che ci saranno guai seri. »

Pen corrug& #242; la fronte sollevata, ma anche un po’ delusa.

«Di che cosa stai parlando? »

«Ti ricordi che cosa & #232; successo in ospedale? Ti ricordi come si & #232; sentita male Melanie? »

«Se mi ricordo? Scherzi? »

«Lei ha detto di non sapere che cos’era la sua visione, ma non era vero. Ricordava tutto. E me ne ha parlato in camera, stanotte. »

Prima o dopo aver fatto l’amore? Si domand& #242; Pen, e subito si sent& #236; furibonda con se stessa per averlo pensato. «Che cosa ha detto? »

«Un altro incidente. Ha visto l’auto accelerare verso di lei, come prima, solo che stavolta ha potuto vedere il conducente. Ha detto che era Harrison Donner. »

«Oh, Dio! » mormor& #242; Pen. «& #200; sicura? »

«Sembrava sicurissima. »

«Harrison ha investito pap& #224;? »

«Melanie pensa che sia stato un complotto, che Harrison e Joyce l’abbiano ideato insieme. »

«C’era anche questo nella visione? »

«& #200; una sua teoria. Da come l’ha spiegata, Joyce sapeva in anticipo del programma di cenare da Gerard’s,  probabilmente aveva fatto lei stessa la prenotazione. Sapeva anche che tuo padre lasciava sempre la macchina nel parcheggio della banca, perci& #242; avrebbe dovuto attraversare Ca& #241; on per entrare nel ristorante. Aveva riferito ogni cosa a Harrison e lui aspettava, forse fermo al marciapiede. Quando tuo padre ha fatto per attraversare…» Bodie sollev& #242; le mani dalle ginocchia, le lasci& #242; ricadere dopo un momento.

«Stai dicendo… che Melanie crede che abbiano complottato per uccidere pap& #224;? »

«& #200; cos& #236; … Non sono del tutto convinto che Melanie abbia ragione, ma potrebbe essere andata in questo modo. Non vedo lacune nel ragionamento, e tu? »

«Harrison non poteva essere sicuro che non ci fossero testimoni. »

«Se il momento non era quello adatto, poteva sempre lasciar perdere. Per quello che ne sappiamo, potrebbero aver fatto le prove una mezza dozzina di volte prima di quella sera, e ogni volta avere desistito per un motivo o per l’altro. Testimoni, troppo traffico, e altro. »

«Certo che ci hai pensato parecchio», osserv& #242; Pen.

«Due ore, tra quando Melanie me l’ha detto e quando sono venuto qui. »

Pen si accorse di tremare. Poteva essere per la storia di Bodie. O forse per la brezza che entrava dalla finestra e le incollava il sudore alla pelle.

Bodie sedeva rigido sulla sedia, le gambe unite, le mani sulle ginocchia.

«Hai freddo? » chiese lei.

«Un po’», ammise lui.

Le pass& #242; per la mente l’idea di invitarlo nel suo letto. Potevano coprirsi.

Non mi sembra il caso, si disse.

«Chiudo la finestra», decise Pen.

«La chiudo io», si offr& #236; lui.

Mentre Bodie si avvicinava alla finestra, Pen si lasci& #242; cadere sul fianco, allung& #242; la mano verso i piedi del letto e si mise seduta trascinando una trapunta di maglia. Quando Bodie torn& #242; verso la sedia, gliela tese.

Lui la ringrazi& #242;, si avvolse la trapunta attorno al corpo e sedette sulla sedia. «Cos& #236; va molto meglio», confess& #242;.

Pen torn& #242; a sedersi sul materasso, e incroci& #242; le gambe. Si tir& #242; vicino una coperta e se la mise sulle spalle. «E allora? » riprese. «Qual & #232; il movente? »

«Joyce e Harrison sono amanti. »

«Credi che lo siano veramente? »

Bodie si strinse nelle spalle. «Non lo so. & #200; possibile, anzi probabile. »

«Okay, supponiamo che lo siano. Questo non mi sembra un movente per un omicidio. Il divorzio si ottiene come ridere in questo Stato e lei ne sarebbe uscita con una buona sistemazione. »

«La met& #224;? »

Pen scosse la testa. «Sono sposati da quasi tre anni. Probabilmente a lei spetterebbe la met& #224; di quanto ha guadagnato pap& #224; dopo la data del matrimonio, pi& #249;, forse, un paio d’anni di alimenti. »

«Ma se lei…» Bodie esit& #242;.

«Lo uccide? »

«S& #236;. Si prende tutto. Compresa l’assicurazione. »



  

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