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Richard Laymon 6 страница



«Come se fossi un ragno e lei volesse calpestarmi. »

 

 

Pen sal& #236; le scale e percorse il corridoio fino alla camera di Melanie. Buss& #242; leggermente alla porta.

«Chi & #232;? »

«lo. » Pen entr& #242; e chiuse l’uscio.

Melanie, sul letto, aveva le coperte fino al petto, le spalle nude.

«Volevo essere sicura che fossi sveglia. Bodie & #232; andato a prendere la pizza, dovrebbe essere di ritorno, ormai, ma…»

«Dov’& #232; andato? »

«A La Barbera’s.  Sar& #224; pi& #249; di un’ora che & #232; uscito. Speriamo che non si sia perso. »

«& #200; andato solo? »

Pen annu& #236;. «Gli avevo offerto di mostrargli la strada, ma lui ha suggerito che restassi con te e Joyce. »

«Joyce», mormor& #242; Melanie.

«Cerca di essere carina con lei, d’accordo? »

«Carina. Sicuro. Che cosa credi che ci facesse qui, Harrison? »

«Credo che non dovresti saltare a certe conclusioni. »

«Ti & #232; capitato di vedere la camera da letto matrimoniale? »

«No. »

«Be’, io l’ho vista. Il letto era sfatto. »

«Questo non prova granch& #233;. Se avesse avuto qualcosa da nascondere, non credi che lo avrebbe rifatto lei stessa? »

«& #200; quanto ha detto anche Bodie. » Melanie spinse da parte le coperte e scese dal letto. Con aria indifferente si diresse verso un angolo della stanza dove la sua valigia giaceva aperta sul pavimento. Non si vedevano segni di abbronzatura sulla sua pelle; evidentemente evitava il sole. Sulla schiena, sulle natiche e sui polpacci c’era un leggero arrossamento per aver dormito sul letto.

A Pen ricordarono le diapositive del coroner.

Lividore post-mortem.

Pap& #224;. E se…

L’ospedale avrebbe chiamato.

«Tu sei sempre stata amica di quella sgualdrina», osserv& #242; Melanie accucciandosi accanto alla valigia.

«& #200; una tipa a posto. »

Melanie trov& #242; le mutandine. Si rialz& #242; e se le infil& #242;, poi si volt& #242; a guardare la sorella. Aveva un aspetto bizzarro: pelle senza abbronzatura, capelli neri, il nastrino di velluto, le mutandine nere di pizzo. «Harrison le ronza intorno. »

«Piantala», disse Pen.

«Immagino che tu e Joyce abbiate un sacco di cose in comune. »

«Per amor del cielo, Mel! »

Melanie rise sommessamente. Poi scosse la testa, torn& #242; a voltarsi e ad accoccolarsi davanti alla valigia.

L’arrossamento sulla schiena era leggermente sbiadito.

«Devo mettermi qualcosa di decente per l’ospedale», decise a voce alta.

«Se non ci fermiamo a casa mia mentre andiamo da pap& #224;, io devo tenermi quello che ho addosso. »

«Bodie pensa che dovremmo alloggiare da te. »

«L’invito & #232; sempre valido», replic& #242; Pen.

«Vuoi che veniamo da te? » Melanie lev& #242; dalla valigia una camicetta bianca che indoss& #242;.

«Probabilmente stai pi& #249; comoda qui», ammise Pen. «E poi hai gi& #224; detto a Joyce che ti fermi. »

«Si pu& #242; cambiare. »

«No, non sarebbe corretto. »

«Bodie pensa che hai paura a restare sola. »

«Molto lusinghiero. »

«Hai paura? »

Pen si strinse nelle spalle, ma Melanie le voltava la schiena. «Un po’, ma credo di cavarmela. »

Melanie tir& #242; fuori una gonna nera.

«Ma non andiamo mica a un funerale! » osserv& #242; Pen.

«Non stasera. »

«Davvero hai intenzione di vestirti cos& #236;? »

«A Bodie piaccio in nero. »

«Oh. Allora & #232; diverso. »

«Approvi, dunque? »

«Approvo. »

 

Bodie scosse la testa e rovesci& #242; gli occhi. «Che cosa & #232; successo? Un disastro. Dio mi salvi dalle strade di Los Angeles. Tutto & #232; cominciato quando non sono riuscito a immettermi nella corsia di destra da San Vicente in Wilshire. Era una deviazione. Quando finalmente sono arrivato al ristorante, non avevano preparato la nostra pizza. Evidentemente hanno capito male l’ordinazione per telefono o l’hanno persa. Cos& #236; ho dovuto ordinarla di nuovo e aspettare che la preparassero. » Bodie tir& #242; un lungo sospiro. «A ogni modo, eccomi qui. Pi& #249; vecchio, ma pi& #249; saggio. »

Mentre mangiavano la pizza tutti convennero che valeva la pena di tanto disturbo.

Alle sei avevano finito.

Restava un’ora e mezzo prima di partire per l’ospedale.

Joyce sal& #236; al piano superiore a fare un bagno e a cambiarsi d’abito.

Nel soggiorno, Pen sedette su una poltrona, Melanie e Bodie presero posto sul divano, seduti vicini. Melanie pos& #242; la mano sulla gamba del suo ragazzo. Chiacchierarono. Ma nessuna allusione a Joyce, Harrison o pap& #224;, come se fossero argomenti tab& #249;.

Il disagio di Pen aument& #242; con il passar del tempo. Trovava difficile restare immobile, sentiva una stretta al petto che rendeva precario anche il respiro. Finalmente si alz& #242; dalla poltrona e si accovacci& #242; sul pavimento, le ginocchia sollevate. Cos& #236; andava meglio.

«Ti senti bene? » le chiese Bodie.

«Sono solo i nervi», rispose Pen.

«Forse dovresti prendere un Valium o qualcosa del genere», sugger& #236; Melanie.

«Non credo. » Pen si sfreg& #242; la faccia. «Potrei bere un bicchierino, per& #242;. »

«Hai bevuto abbastanza», le fece notare sua sorella.

«Non mi pare, solo qualche bicchiere. »

«Pen & #232; convinta di non poter scrivere se non si ubriaca…»

«Non sono un’ubriacona. Stasera, per& #242;, preferirei essere sbronza. »

«Che cosa te lo impedisce? »

«Voglio risparmiarvi la vista di una che entra barcollando in ospedale. »

Joyce entr& #242; in soggiorno. Indossava un pullover bianco che sembrava di cashmere, giacca grigia in tinta con la gonna e scarpe con il tacco alto.

Joyce e Melanie con la gonna, io in jeans bianchi. Fantastico, pens& #242; Pen.

Avrebbe dovuto chiedere a Bodie di accompagnarla a casa a cambiarsi.

Chi se ne infischia? Si domand& #242;. Chi sono io per impressionare le infermiere? Pap& #224; non se ne accorger& #224; neppure. E se lo nota…

Se lo immaginava sveglio, seduto nel letto che respirava da solo, senza tubi e fili.

Non sperarci troppo. Avrebbero chiamato.

«Ti senti bene? » s’inform& #242; Joyce guardandola. «S& #236;, sto bene. »

«Troppo vino», decret& #242; Melanie.

«Non abbastanza. » Pen si drizz& #242;. «& #200; ora di andare? »

«& #200; un po’ presto», rispose Joyce. E rivolgendosi a Bodie soggiunse: «Vorrei guidare io».

«Benissimo. »

 

Joyce parcheggi& #242; la Lincoln Continental in uno spazio libero in Pico Boulevard e scesero.

Pen, notando che non avrebbero dovuto attraversare la strada, ripens& #242; all’auto che quel mattino per poco non l’aveva investita. Una Porsche. Un’auto sportiva.

Un’auto sportiva aveva investito pap& #224;.

La stessa che quasi sbatteva gi& #249; anche me?

Pazzesco, concluse Pen. Solo una coincidenza. Non cercare di lavorarci sopra.

L’aria della sera penetrava nella camicetta. Con un brivido, strinse le braccia sul petto e serr& #242; i denti.

Melanie, davanti a lei, camminava rigida con le spalle abbassate, ma si appoggiava al fianco di Bodie, che le teneva un braccio attorno alla vita.

Il calore nell’atrio dell’ospedale era piacevole.

Entrarono nell’ascensore, Bodie premette il bottone. La musica nella cabina era una versione per orchestra di Bridge Over Troubled Water.  Pen si chiese se la musica era stata scelta per ironia.

Quando emersero dall’ascensore, Joyce fece strada fino alla sala delle infermiere. Una di loro li guid& #242; nel corridoio e apr& #236; la porta della camera di pap& #224;.

Lui non era sveglio, non era seduto e non respirava per conto suo.

Sembrava come prima.

Sembrava morto.

Pen guard& #242; il monitor. La linea sullo schermo si frastagliava a ogni battito del cuore. Ciascuna alterazione della linea era accompagnata da un bip.

Joyce si avvicin& #242; al letto e strinse la mano del malato.

Il ritmo del cuore non cambi& #242;.

Lui non sa nemmeno che siamo qui, pens& #242; Pen.

«Sono Joyce. Mi senti? Capisci quello che dico? » Joyce aspett& #242; una risposta. «Ci sono anche le tue figlie. Melanie & #232; venuta da Phoenix per stare con te. Guarirai. » La donna tacque per un momento. Poi guard& #242; gli altri. «Potrei restare sola con lui per qualche minuto? »

Uscirono nel corridoio e Pen chiuse la porta.

«Perch& #233; non ci vuole in camera? » sussurr& #242; Melanie.

«& #200; sua moglie», rispose Pen. «Desidera un po’ d’intimit& #224; con suo marito. »

«Lui & #232; in coma. »

«Un po’ di intimit& #224; con una ragazza come Joyce potrebbe farlo uscire dal coma», sentenzi& #242; Bodie.

Melanie lo fulmin& #242; con lo sguardo.

«Scusa», borbott& #242; lui. «La mia solita linguaccia. »

«Non preoccuparti di questo», disse Pen pi& #249; a sua sorella che a Bodie.

«Mi chiedo che cosa faccia l& #224; dentro. »

«Gli parla, probabilmente», sugger& #236; Pen. «Di cose che non riguardano n& #233; te n& #233; me. »

«Forse gli sta dicendo di morire. »

Melanie, cos& #236; severa e vittoriana con il suo nastrino di velluto nero e la camicetta bianca sulla gonna nera, aveva detto ci& #242; che non era neppure pensabile e fissava sua sorella come se Pen fosse una deficiente perch& #233; non capiva.

«Mio Dio, Mel», mormor& #242; Pen.

«Se pap& #224; muore, lei si prende Harrison, l’assicurazione, l’eredit& #224; …»

«Sei impazzita? »

«Lei potrebbe perfino staccare la spina. »

«Scatterebbe l’allarme», bisbigli& #242; Bodie. Aveva la fronte corrugata e scuoteva la testa. «Credo… che gli apparecchi siano collegati alla sala delle infermiere. Se succedesse qualcosa di simile…»

«Non lo farebbe mai», tagli& #242; corto Pen.

«No? »

«Ges& #249;, Melanie! »

Melanie spalanc& #242; la porta.

Guardando sopra la spalla di sua sorella, Pen vide Joyce voltare la testa, sorpresa. La donna stava china sul letto intenta a sistemare una coperta sulle spalle di pap& #224;. Gli premeva una mano sul petto e sorrideva nervosamente. «Mi avete spaventata. »

«Scusa», disse Pen. «Va tutto bene? »

«Bene. Stavo per chiamarvi. »

I tre entrarono nella stanza.

«Ha fatto qualche… cenno di risposta? »

«Temo di no. »

Pen segu& #236; Melanie vicino al letto e inciamp& #242; in lei quando si ferm& #242; di colpo.

Melanie cominci& #242; a gemere.

Joyce parve sconcertata, poi allarmata.

Melanie inarc& #242; la schiena e improvvisamente vacill& #242;. Si premeva i pugni alle tempie.

«Che cosa fa? » balbett& #242; Joyce. «Mio Dio! »

Pen rimase impietrita mentre stava dietro sua sorella che si contorceva e gemeva.

«Non preoccupatevi», disse Bodie. Ma lui sembrava preoccupato. «E come l’ultima…»

Melanie barcoll& #242; contro Pen. Bodie le imped& #236; di cadere. Con Bodie alle spalle, Pen strinse le braccia attorno al petto della sorella. Il corpo della ragazza era scosso da un tremito continuo, le spalle sussultavano. Pen tenne la faccia girata per evitare la testa che si muoveva a destra e a sinistra.

«La tieni? » chiese Bodie.

«S& #236;. »

«Non lasciarla cadere. »

«Posso aiutare? » chiese Joyce.

«No. Passer& #224; », la rassicur& #242; Bodie.

«Che cosa le & #232; preso? »

Melanie pieg& #242; indietro la testa e colp& #236; Pen appena sotto l’orecchio. Il dolore fu terribile. Lei strinse gli occhi, ma non la lasci& #242; andare.

«Stai bene? » chiese Bodie.

Pen lo sent& #236; attraverso un ronzio nell’orecchio.

«Abbassala. Cerca di abbassarla. »

Pen sent& #236; le mani di Bodie sui fianchi che la tenevano mentre si lasciava cadere sul divano. Lo sforzo diminu& #236; quando Melanie tocc& #242; il pavimento con il posteriore.

Di colpo, il suo corpo divenne inerte, la sua testa si inclin& #242; in avanti. La ragazza respirava profondamente.

«Stai bene? » domando Pen.

La testa della sorella dondol& #242; leggermente.

Bodie stacc& #242; le mani da Pen. Si avvicin& #242; a Melanie e s’inginocchi& #242; accanto a lei. «Come va? » le chiese con voce gentile.

«Bene, mi pare. »

«Un’altra visione? »

«Credo… credo di s& #236;. »

Lui l’aiut& #242; ad alzarsi. Anche Pen si alz& #242;, massaggiandosi la mascella dolorante. Allarg& #242; la bocca. Le faceva male l’orecchio.

«Che cosa & #232; stato? » domand& #242; Bodie.

«Non lo so. »

Lui accarezz& #242; le guance di Melanie.

«Non riesco a ricordare. Solo che era spaventosa. Ma non mi ricordo. Come quando ti svegli da un incubo ed & #232; svanito. »

«Sta bene, ora? » intervenne Joyce.

Pen trov& #242; interessante che la domanda non fosse diretta a Melanie… come se la donna volesse un parere pi& #249; credibile.

Bodie annu& #236;, mise le braccia attorno a Melanie. Lei gli si aggrapp& #242;, la faccia premuta contro il suo collo. Bodie le teneva una mano immobile in mezzo alla schiena, con l’altra le dava leggeri colpetti.

Pen osservava.

Mosse la mascella da parte a parte.

Poi vide suo padre sul letto, dimentico di tutto. Gli si avvicin& #242;.

 

«Mi dispiace di aver dato spettacolo», si scus& #242; Melanie quando risalirono in macchina.

«Sei sicura di star bene? » s’inform& #242; Joyce.

«S& #236;. »

«Ti capita spesso? »

«No, raramente. »

«Mi hai spaventata da morire. »

«Mi dispiace. »

«L’importante & #232; che tu stia bene. » Joyce si stacc& #242; dal marciapiede. Poi sbirci& #242; verso Pen. «Dove vado? Torni con noi, oppure…»

«Non siamo lontano da casa mia. »

«Sei la benvenuta, se decidi di passare la notte da me. »

«Perch& #233; non rimani? » sugger& #236; Bodie, dal sedile posteriore.

«Pen ha ricevuto alcune telefonate oscene, ieri notte», spiego Melanie. «& #200; un po’ spaventata. »

«Non sono spaventata», replic& #242; Pen, desiderando che sua sorella non parlasse della sua situazione. Era un fatto personale, non c’era bisogno che Joyce lo sapesse. «Quelle telefonate mi hanno innervosito, ma ora & #232; passato. »

& #200; vero? Si chiese.

Non aveva voglia di restar sola nel suo appartamento.

D’altra parte poteva anche essere un sollievo.

Un lungo bagno caldo. Dormire sul suo letto.

Che ne dici se ti fotto fino a farti impazzire?

Pen sent& #236; un’ondata di paura.

Non andr& #224; meglio, si disse, alloggiare altrove, anzi potrebbe essere peggio.

«Perch& #233; non prosegui e mi accompagni a casa? » sugger& #236; a Joyce.

«Sei sicura? »

«Era solo una voce al telefono. Non mi lascio intimorire da un fatto insignificante. »

«Telefonate oscene», intervenne Melanie. «Tutti ne ricevono. Ne ho ricevute anch’io. »

«Anch’io», disse Joyce.

«Come hai reagito? » volle sapere Melanie.

«Mi sono limitata a riappendere, ma ammetto che per un po’ sono stata nervosa. »

«Si limitano a telefonare», prosegu& #236; Melanie. «Credo che al telefono si divertano un mondo perch& #233; hanno paura delle donne. Il telefono & #232; sicuro e anonimo. Di solito non fanno mai visita alle loro vittime. »

«Non direi proprio mai», intervenne Bodie. «C’era una storia sul giornale, un paio di mesi fa, riguardo una donna che riceveva telefonate del genere. Il giorno dopo che aveva cambiato numero, & #232; stata violentata e assassinata. Evidentemente, il fatto di cambiare numero aveva convinto quell’individuo a sentirsi respinto. »

«Oh, grazie infinite, Bodie», disse Pen. «Proprio quello che volevo sentire. »

«Credo che tu abbia il diritto di essere preoccupata. La voce di quel tale non mi piaceva affatto. »

«Sono tutti uguali», concluse Melanie.

«Le telefonate sono state registrate sulla mia segreteria telefonica», spieg& #242; Pen a Joyce.

«Whit non mi permette di tenere una segreteria telefonica. »

«Conosco le sue idee in proposito», convenne Pen. «Pap& #224; le detesta. »

Joyce svolt& #242; da Pico Boulevard e imbocc& #242; la via laterale in direzione dell’appartamento di Pen. «Sei proprio sicura di non voler stare da noi? » La donna sembrava sinceramente desiderosa che Pen restasse con loro per la notte… magari per tener d’occhio Melanie, nel caso di un’altra visione.

«No», rispose Pen. «Andr& #224; tutto bene. Forse verr& #242; in mattinata, per& #242;. »

«Vieni», insist& #232; Joyce. «Vieni presto, faremo colazione insieme. »

«Puoi contarci. »

Joyce ferm& #242; la Lincoln di fronte allo stabile, Pen apr& #236; la portiera. Per un & #224; ttimo pens& #242; di non scendere.

«Ci vediamo domattina», la salut& #242; Melanie.

«Arrivederci», rispose Pen e fece per scendere.

«Ti accompagno», si offr& #236; Bodie. «Cos& #236; controlliamo l’appartamento. »

Lei prov& #242; un gran sollievo. «Grazie. Mi fa piacere. »

«Vengo anch’io», dichiar& #242; Melanie.

Scesa dall’auto, Melanie si mise fra Pen e Bodie, che prese per mano.

Camminarono fino al cancello di ferro e Bodie l’apr& #236;. Pen pass& #242; per prima. Sentiva i loro passi appena dietro di lei mentre attraversava il cortile verso la scala. Si sentiva la musica di un party, voci e risate uscivano da uno degli appartamenti al secondo piano. Sebbene le luci fossero spente, not& #242; una coppia in fondo al corridoio. Non riusc& #236; a vedere chi erano. Probabilmente non li avrebbe riconosciuti neppure con la luce. Gli altri inquilini erano degli estranei per lei. Preferiva cos& #236;.

Melanie e Bodie la seguirono su per le scale e lungo la balconata fino alla porta. La raggiunsero mentre cercava le chiavi.

«C’& #232; parecchia attivit& #224; da queste parti», osserv& #242; Melanie.

«& #200; sabato sera. »

«Quel tipo, Manny, abita ancora qui? » s’inform& #242; Melanie.

«Oh, s& #236;. »

Pen infil& #242; la chiave nella serratura e apr& #236; la porta. Mise dentro un braccio e fece scattare l’interruttore.

Si accese la lampada accanto al divano.

Sul tappeto ai suoi piedi giaceva una busta bianca e quadrata, simile a quelle che si usano per i biglietti d’auguri. Pen si accucci& #242;. Non c’era francobollo n& #233; indirizzo. P. CONWAY, era scritto a grandi lettere.

Lei raccolse la busta e sent& #236; che era vuota.

«Qualcuno deve averla fatta scivolare sotto la porta», mormor& #242;.

«Non mi piace», disse Bodie.

Pen rigir& #242; la busta e sent& #236; piegarsi le gambe mentre leggeva il messaggio scribacchiato:

SONO VENUTO E TU NON ERI IN CASA. PECCATO. LA PROSSIMA VOLTA VENGO QUANDO CI SEI. ARRIVEDERCI A PRESTO.

 

 

«Fa’ vedere. »

Pen consegn& #242; la busta a Bodie. Lui la tenne da una parte in modo che anche Melanie potesse leggere.

«Credo che ti convenga venire con noi», disse Melanie.

«S& #236; », mormor& #242; Pen. «Lasciate che prenda un paio di cose. »

Melanie e Bodie aspettarono in soggiorno.

«La faccenda si fa seria», osserv& #242; Melanie. «Voglio dire, non avrei mai pensato che lui venisse qui. »

«Io non sono molto sorpreso», replic& #242; Bodie. «Da come parlava quel tale al telefono… Sembrava che facesse sul serio. »

«Forse dovrebbe andare alla polizia. »

«Gi& #224;. »

Melanie prese la busta dalle mani di Bodie ed esamin& #242; i due lati. L’apr& #236; per assicurarsi che fosse vuota. Poi si volt& #242; e fiss& #242; il punto sul tappeto dove Pen l’aveva trovata. Le sue spalle si sollevarono quando sospir& #242; profondamente. Teneva la testa china e la scuoteva lentamente. «Lui & #232; stato proprio qui», concluse con voce stanca.

«Per fortuna Pen non era in casa. »

«Mi sento in colpa. »

Bodie le mise una mano sulla schiena. La pelle di lei era calda sotto la camicetta. «Non prendertela», disse.

«Mi sembra di vivere in una puntata di Ai confini della realt& #224;.  Prima pap& #224;, adesso questo. »

«E Pen che per poco non veniva investita, stamattina», aggiunse Bodie.

«Me n’ero scordata. »

«Io no. E se parli di Ai confini della realt& #224;,  ci sono anche le tue visioni. Peccato che non ricordi quella dell’ospedale. »

«Me la ricordo», ribatt& #233; Melanie. Si volt& #242; a guardare Bodie negli occhi. «La ricordavo anche prima, solo che non volevo parlarne davanti agli altri. »

«Che cos’era? »

«Pi& #249; tardi. Te lo dir& #242; quando saremo soli. »

«Ma adesso siamo soli. »

«C’& #232; Pen. »

Bodie la sentiva nell’altra stanza. Rumore di passi. Cassetti che si aprivano.

«Fra un minuto avr& #224; finito», osserv& #242; Melanie.

«Perch& #233; non vuoi che lei lo sappia? La riguarda? »

«In un certo senso. »

«Andiamo, di che si tratta? » incalz& #242; Bodie.

«Ho detto pi& #249; tardi. & #200; una cosa che deve restare fra te e me. »

«Okay», borbott& #242; lui. «Pi& #249; tardi. »

«Non essere arrabbiato con me. »

«Non sono arrabbiato. »

«S& #236;, invece», fece lei imbronciata.

«Sicuro! » sbott& #242; lui. «Sono nervoso, molto nervoso. Lo ero e lo sono: ma perch& #233; dici che sono arrabbiato? »

«La malattia aveva acuito i miei sensi », sentenzi& #242; la voce di Pen dall’altra parte della stanza. «Non distrutti, non appannati. »

Bodie le rivolse un largo sorriso.

Melanie, perplessa, spost& #242; lo sguardo da Bodie alla sorella.

«Il cuore rivelatore », spieg& #242; Pen.

«Ora, per& #242;, dovremmo trasferire il nostro show sulla strada», dichiar& #242; Bodie. Lo sguardo offeso di Melanie lo fece pentire delle sue parole. «Pronta? »

«Tutto a posto. » Pen aveva una valigetta al suo fianco, e una borsa a tracolla. Indossava gli stessi jeans bianchi di prima, ma la camicetta color borgogna era stata sostituita da una camicia di flanella a scacchi. Sopra la camicia, una giacca di pelle scamosciata, slacciata.

Bodie la osserv& #242; mentre faceva qualche passo. Not& #242; che c’era una certa differenza nell’aspetto e nel movimento della camicia, perci& #242; doveva aver messo anche un reggiseno.

«La porto io», si offr& #236; Bodie allungando il braccio per prendere la valigia.

«Grazie. »

Mentre Pen gliela passava, squill& #242; il telefono. Pen pieg& #242; la mano di colpo e la valigia scivol& #242; dalle dita di Bodie e cadde sul pavimento. Pen s’irrigid& #236;. Sbatt& #233; le palpebre quando il telefono suon& #242; di nuovo.

«Vuoi che risponda? » domand& #242; Bodie.

Lei non sembrava in grado di rispondere.

«Vado io. » Melanie sfrecci& #242; davanti a lui.

Bodie si affrett& #242; a seguirla in cucina e la guard& #242; mentre sollevava la cornetta. «Pronto? » Pausa. «No, non sono Pen. Chi la desidera? » Melanie rimase in ascolto poi copr& #236; il ricevitore e grid& #242;: «& #200; un certo Gary».

«Okay», disse Pen. Si avvicin& #242; alla sorella e prese la cornetta. «Pronto… S& #236;, sono Pen Conway. Certo che mi ricordo di te. »

Bodie aveva l’impressione di essere indiscreto, ma Melanie non s’era mossa, perci& #242; rimase anche lui. E poi, concluse fra s& #233;, quel tale non sapeva se Pen si ricordava di lui, perci& #242; non potevano essere in rapporti intimi.

«Credo che sia stata colpa delle diapositive», stava dicendo Pen. «Credevo di svenire… Sicuro, sono tornata direttamente a casa… Ero tentata, ma non sapevo se saresti sceso… Oh, davvero? » Pen traffic& #242; con il primo bottone della camicetta. Corrug& #242; leggermente la fronte. «Stasera? Proprio non posso… & #200; una questione di famiglia. Proprio non potrei. Senti, perch& #233; non mi dai il tuo numero? Appena la situazione sar& #224; risolta, ti chiamer& #242;. » Pen annu& #236;, ma non trascrisse il numero. «Capito… Lo far& #242;. Grazie della telefonata, Gary… Buonanotte. » Pen riappese. «& #200; un tale che ho conosciuto l’altra sera a un convegno di scrittori di libri gialli. » Stacc& #242; il telefono e lo pos& #242; in cima al frigorifero. «Sar& #224; meglio andare, Joyce penser& #224; che l’abbiamo abbandonata. »

In soggiorno, Pen si ferm& #242; e guard& #242; la busta sul tavolino, dove Melanie l’aveva lasciata.

«Dobbiamo portarla con noi? » domand& #242; Melanie.

Pen raccolse la busta e ne fece una pallottola.

«Ehi, non gettarla via. & #200; una prova! »

«Prova di che cosa? » ribatt& #233; Pen. Senza aspettare una risposta si diresse verso la cucina.

«Forse dovresti mostrarla alla polizia», le grid& #242; dietro Melanie.

Sua sorella non rispose e riapparve senza la busta.

«L’hai gettata via? »

«Credi che voglia ritrovarla, quando torno a casa? »

«Bodie e io ne abbiamo parlato. Pensiamo che dovresti andare alla polizia. »

Pen lasci& #242; la lampada accesa. Uscirono di casa. Lei chiuse la porta e fece scattare la maniglia. Mentre si dirigeva lungo la balconata verso le scale, si volt& #242; a guardarli. «Non ci vado alla polizia. In primo luogo perch& #233; hanno problemi pi& #249; gravi da risolvere. Secondo, non esistono prove sufficienti per identificare quel verme, anche se mi ascoltassero. » Con una mano sulla ringhiera di metallo, cominci& #242; a scendere. «Mi direbbero solo di cambiare numero o di traslocare. E poi vorrebbero ascoltare il nastro. »

Questa, pens& #242; Bodie, pu& #242; essere la vera ragione per cui non vuole rivolgersi alla polizia. Non poteva biasimarla. Loro avrebbero insistito per sentire il nastro. Pen sarebbe stata presente mentre quel farabutto le diceva che voleva fotterla e cacciarle dentro la lingua. Ascoltare di nuovo il nastro sarebbe stato terribile, ma avere due estranei che ascoltavano e magari si chiedevano come sarebbe stato fare quelle cose a Pen… Perch& #233; se lo sarebbero chiesto di sicuro, concluse Bodie. Un uomo non poteva farne a meno.

«Che cosa hai intenzione di fare? » volle sapere Melanie.

«Non lo so. Trasferirmi, forse. O comperare una pistola. »

 

«Credo che andr& #242; a coricarmi», annunci& #242; Joyce poco dopo che erano rientrati. «& #200; presto, per& #242;. Voi restate alzati finch& #233; volete. Guardate la televisione, fate uno spuntino, bevete un drink, tutto ci& #242; che volete. » La donna si rivolse a Pen: «Sai dove sono bevande e cibarie».

«Ti dispiace se usiamo la jacuzzi? » domand& #242; Pen.

«Sarebbe bellissimo in una sera come questa. Vi raggiungerei volentieri, ma… nel pomeriggio non ho dormito. »

Le augurarono la buonanotte e Joyce sal& #236; le scale.

«A voi due interessa? » domand& #242; Pen guardando Melanie.

«Credo di no, ma tu vai pure. »

«Sei sicura? »

Bodie desiderava farsi un bagno nella jacuzzi. Moltissimo. Ma non disse niente.

«Non abbiamo portato i costumi», spieg& #242; Melanie.

Pen alz& #242; leggermente le spalle. «Pap& #224; ha dei costumi di scorta per gli ospiti. Uno dovrebbe andar bene a Bodie. E tu potresti tenere addosso la biancheria», replic& #242; Pen.

«O niente del tutto», sugger& #236; Bodie.

«Svergognato», lo rimbecc& #242; Melanie.

«Vado ad accendere», annunci& #242; Pen.

Melanie si lasci& #242; cadere sul divano, si allung& #242; e allacci& #242; le mani dietro la testa. Osserv& #242; Pen andarsene, poi si volt& #242; a guardare Bodie.

Lui si strinse nelle spalle. Con un sorriso per nascondere il disappunto, sedette accanto a Melanie, e le mise una mano sulla coscia. «Un bagno nella jacuzzi sarebbe bello. »

«Si gela, quando si esce. »

«Non m’importa. »

«Ci scommetto. »

«Che cosa vorresti dire? »

«A te interessa solo vedere Pen svestita. »

Lui rise sommessamente, poi spost& #242; la mano pi& #249; su. Fece scivolare la gonna contro la pelle liscia. «Pen non m’interessa. »

«Ho notato come la guardi. »

«Certo che la guardo. Quando ci sono persone in mia presenza, le guardo. & #200; una difesa contro le collisioni. »

«S& #236;, scherzaci sopra. »

«Dovrei voltare la testa quando entra nella stanza? »

«Non & #232; divertente», tagli& #242; corto Melanie.



  

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