Richard Laymon 16 страница

All’incrocio di Crescent Heights e Sunset Boulevard, Phil Danson si ferm& #242; al semaforo rosso. Guard& #242; in entrambe le direzioni. Non c’erano auto in vista, perci& #242; premette l’acceleratore della Jaguar e attravers& #242; il Sunset a gran velocit& #224;.

Un piccolo rischio.

Tenendo il piede sull’acceleratore, spinse ancor pi& #249;. La strada verso Laurel Canyon era ripida e serpeggiante. Imbocc& #242; rapidamente le curve sogghignando a un’auto che arrancava lentamente sulla strada. Le curve lo sballottavano da una parte all’altra perch& #233; non aveva la cintura di sicurezza.

Davanti a lui un semaforo rosso. Phil Danson tenne il piede sull’acceleratore mentre si avvicinava.

Non era un gran rischio. Erano le due del mattino, dopo tutto, perci& #242; c’erano scarse probabilit& #224; che sbucasse una macchina e lo centrasse. Phil sper& #242; di sentire un flusso di adrenalina mentre sfrecciava attraverso l’incrocio con il semaforo rosso. Non fu cos& #236;.

Attravers& #242; la linea centrale.

Oh s& #236;, adesso s& #236;.

Il cuore pulsava forte, lo stomaco serrato in una morsa.

«Perfetto! » ansim& #242;.

Le mani sudate sul volante, acceler& #242; sulla corsia che scendeva la collina.

«Urr& #224;! »

Spense i fari. Veniva luce sufficiente dai lampioni per vedere la strada. Quasi. Era una strada fiancheggiata da scuri pendii, si snodava serpeggiando.

Sterz& #242; a una curva e accese la radio. «Qui Radio KLFC che vi offre dolci melodie da mezzanotte all’alba. »

«Crepa! » Phil gir& #242; la manopola e trov& #242; Bruce Springsteen. «Il Boss! » grid& #242; e alz& #242; il volume.

Un pallido chiarore strisciava nell’oscurit& #224;, pi& #249; avanti. Con un grido soffocato, Phil sterz& #242;. La Jaguar balz& #242; a destra mentre i fari lo accecavano. Un clacson abbai& #242;. Una Mustang sfrecci& #242; di fianco, vicinissima, ma senza toccare l’auto.

Phil scoppi& #242; a ridere.

A Mulholland il semaforo era verde. Phil sfrecci& #242; cos& #236; rapidamente che i pneumatici si sollevarono dal fondo stradale quando la strada si inclin& #242; dall’altra parte.

La via che scendeva era molto ampia e lui sapeva che era pattugliata. Accese i fari e rallent& #242; fino al limite di velocit& #224;.

Finito il divertimento. Lui aveva un leggero capogiro e tremava ripensando alla fuga selvaggia e al mancato scontro con la Mustang.

Quando raggiunse l’incrocio con Ventura Boulevard spense la radio. Aspett& #242; che il semaforo diventasse verde, svolt& #242; a sinistra e prosegu& #236; verso l’Earl’s.

Svolt& #242; nel viale, si ferm& #242; davanti alle doppie porte del garage e suon& #242; il clacson.

Dopo qualche minuto una delle due porte si alz& #242;. Earl, il mozzicone di sigaro piantato all’angolo della bocca, gli fece segno di entrare.

Phil avanz& #242;. Dietro, la saracinesca del garage si abbass& #242;. Lui spense il motore e scese.

Earl osserv& #242; la macchina attraverso la cortina di fumo grigio. «Sembrerebbe una bellezza», fu il suo commento.

«& #200; una bellezza», replic& #242; Phil. «Maneggevole come in sogno. »

Earl gir& #242; attorno alla macchina, soffiando fumo e annuendo. «Dovevi portarmela la settimana scorsa. »

«Non rompere, Earl. »

«Non rompo, solo che avevo detto a quel tale che gliel’avrei consegnata, mi spiego? »

«Be’, ora ce l’hai. »

«Ci vuole tempo, devo riverniciarla, cambiare i numeri di serie e il resto…»

«Ci vuole tempo», gli fece il verso Phil. «Anche a trovare una Jaguar nuova di zecca. »

«Credevo che ne avessi pronta una. »

«Infatti. L’avevo gi& #224;, l’avevo fregata a Beverly Hills, ma pioveva a dirotto e un vecchio imbecille mi si & #232; parato davanti, cos& #236; ho dovuto investirlo. Centrato in pieno e credo che qualcuno mi abbia visto, perci& #242; ho dovuto disfarmene. Capirai, non volevo farmi beccare. Ehi, ma questa & #232; molto meglio, comunque. L’altra non aveva nemmeno i freni. »

⇐ Предыдущая 9 10 11 12 13 14 15 16 1718