Хелпикс

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Richard Laymon 15 страница



«Vedremo quando sarai qui. Ti conviene sbrigarti. L’ammazzo se non arrivi entro dieci minuti. »

La ragazza riappese mentre loro entravano nello studio.

«Melanie? »

Lei si gir& #242;. «I due piccioncini», disse fissandoli attraverso le ciocche di capelli neri. Si scost& #242; i capelli dalla faccia, le punte delle dita lasciarono strisce di sangue sulla fronte. La sua camicia bianca era macchiata di sangue, come se Melanie l’avesse usata per asciugarsi le mani.

«Oh, Mel», mormor& #242; Pen. «Che cosa hai fatto? »

Con un sogghigno, lei sventol& #242; un foglio di carta.

Bodie lo prese e lo esamin& #242;.

«Voialtri li avreste lasciati andare tranquillamente dopo che hanno ucciso pap& #224;. »

«Non l’hanno ucciso», ribatt& #233; Pen.

Le labbra di Melanie tremarono. «Tu volevi solo portarmi via Bodie. Ecco quello che t’importava. Te ne fregavi di ci& #242; che quei due hanno fatto a pap& #224;. »

«Certo che m’importa», replic& #242; Pen rendendosi conto che Melanie ora sembrava pi& #249; coerente di quando Bodie l’aveva portata via dal suo appartamento. Ma non meno pazza.

Le labbra della ragazza si sollevarono in un ghigno che si tramut& #242; in un sorriso malevolo. «A te interessava solo allargare le gambe. »

Bodie diede il foglio a Pen. Sui bordi si vedevano delle impronte insanguinate. Pen lesse la calligrafia tremolante.

 

Questa & #232; la mia confessione. Io, Joyce Conway, ho cospirato con Harrison Donner per assassinare mio marito, Whit Conway. Eravamo amanti a sua insaputa. Volevamo ucciderlo per ottenere l’assicurazione e l’eredit& #224;.

Ho fatto sapere a Harrison dove e quando avevamo stabilito di cenare e lui ha aspettato in macchina. Quando Whit ha attraversato la strada, l’ha investito. Era un’auto rubata, perch& #233; non voleva usare la sua macchina.

 

«Era Harrison quello a cui hai detto di venire qui? » volle sapere Bodie.

«Chi altri? »

«Probabilmente si presenter& #224; con la polizia al completo. »

«Non credo proprio. »

 

 

* * *

La firma di Joyce era scribacchiata in fondo alla pagina con la stessa calligrafia tremolante della confessione.

«Dov’& #232; lei? » chiese Bodie.

«Vuoi vederla? » Melanie guard& #242; l’orologio. Era quello di Bodie. «Penso che abbiamo pochi minuti. » Prese il foglio dalla mano di Pen e pass& #242; davanti a loro. Mentre gli altri due la seguivano verso la scala, Melanie guard& #242; dietro. «Dovremo nasconderei prima che arrivi Harrison. L’elemento sorpresa, capite? »

Ai piedi della scala, Bodie guard& #242; Pen. La sua faccia era grigia. Le prese la mano. Aveva le dita ghiacciate.

Salirono le scale dietro Melanie. Lei fece strada lungo il corridoio.

Pen sapeva che avrebbero trovato una carneficina. Le girava la testa, era inebetita. Le luci sembravano troppo fioche. Quando sbatt& #233; le palpebre vide un’aureola blu elettrico circondare Melanie. Pen aveva la nausea. Proprio come venerd& #236;, pens& #242;, la sera dell’incontro degli scrittori di gialli, durante lo show del coroner.

Lividore post-mortem, segni di morsi sul cadavere, il pene grigio del morto. Uova di mosche nelle narici.

Devo uscire di qui.

Aria fresca.

Bodie la ferm& #242; alla porta della camera matrimoniale. «Aspetta qui», disse.

Pen si appoggi& #242; allo stipite, la schiena rivolta alla stanza. Bodie le lasci& #242; andare la mano e le pass& #242; davanti. Pen si lasci& #242; scivolare a terra e fiss& #242; il tappeto.

Non dovrei, pensava. Non dovrei permettergli di affrontare da solo questa cosa orribile. Devo stargli vicino.

Si costrinse a rialzarsi.

Non si sentiva nessun suono giungere dall’interno della stanza.

Voltandosi verso la porta, vide Bodie e Melanie a fianco a fianco. I loro corpi le bloccavano la vista.

Pen si avvicin& #242; lentamente.

Sent& #236; odor di sangue e prov& #242; una nausea intensa. Sollev& #242; il davanti della felpa e premette la stoffa morbida sul naso e sulla bocca. L’indumento aveva un odore di fresco che mascherava l’odore aspro del sangue. Ricacci& #242; le lacrime e si mise al fianco di Bodie.

Joyce, su una sedia a schienale rigido, la fiss& #242; con una faccia color cremisi. Sbatt& #233; le palpebre per allontanare il sangue che le colava negli occhi dalla fronte tagliata. Respirava a fatica dal naso. Una striscia di stoffa, probabilmente la cintura di una vestaglia, era legata sulla bocca.

«Ho dovuto lavorarmela un po’», spieg& #242; Melanie.

Bodie inclin& #242; il fucile verso Pen. L’arma poggiava sul pavimento con la canna all’ins& #249;. Tenendo la felpa sulla bocca, Pen afferr& #242; la canna del fucile con l’altra mano e la tenne in quella posizione, mentre Bodie si spostava dietro la sedia.

Joyce aveva i piedi legati alle gambe della sedia. La sua camicia da notte le si appiccicava addosso per il sangue, ma Pen non riusciva a vedere altre ferite. Il sangue, concluse, veniva dai tagli sulla fronte di Joyce.

Dovrebbe salvarsi.

Poteva andar peggio, pens& #242;. Molto peggio.

Guard& #242; Melanie. Sua sorella stava fissando il fucile. No, concluse Pen, non guarda il fucile.

Guarda me con la felpa rialzata.

Un brivido le serpeggi& #242; nella schiena. Abbass& #242; la felpa. Lo sguardo di Melanie sal& #236; alla sua faccia.

Pen credeva a stento all’odio che leggeva negli occhi della sorella.

Lo sguardo si spost& #242; mentre Bodie toglieva il bavaglio dalla bocca di Joyce. «Che cosa fai? » volle sapere Melanie.

«Per amor di Dio! » mormor& #242; Bodie. Si accucci& #242; per slegare le mani di Joyce.

«Lasciala stare. »

Pen si rese conto che Joyce aveva qualcosa in bocca. Si fece pi& #249; vicino, spost& #242; il fucile nell’altra mano e si chin& #242; sulla donna.

«Non farlo», l’ammon& #236; Melanie.

«Piantala», ribatt& #233; Pen, e ficc& #242; le dita nella bocca di Joyce. Tir& #242; fuori uno indumento umido. Una calza di nylon.

Joyce respir& #242; a fatica.

«Vuoi che avverta Harrison? » intervenne Melanie.

«Stai bene? » chiese Pen alla donna.

«Huu… La faccia. »

«Hai altre ferite? »

«Ha un brutto bernoccolo dietro la testa», rifer& #236; Bodie.

Pen batt& #233; gentilmente la calza inzuppata di saliva sulla fronte di Joyce. Poi esamin& #242; le ferite. Sulla fronte erano state incise le lettere AO. Tenendo la stoffa sui tagli, Pen guard& #242; Melanie. «Che diavolo vuol dire questa roba? »

«Siete due letterati, cercate di indovinare. »

«Non riesco a slegarle le mani», disse Bodie.

«Perch& #233; l’hai fatto? » balbett& #242; Pen a sua sorella. «Dio santo, Mel…»

«A sta per adulterio, O per omicidio. »

«Perch& #233; l’hai fatto? »

«Per ottenere la sua confessione, naturalmente. »

«Idiota! Quella confessione non vale niente. L’hai torturata per estorcerla! »

«Lei non voleva scrivere. Ho dovuto costringerla. »

«Mente», mormor& #242; Joyce. «L’ha fatto… dopo. Solo per… torturarmi. »

«La confessione non vale», ripet& #233; Pen.

«Peccato! » ghign& #242; Melanie. E si slanci& #242; verso la sorella. «Ehi! » grid& #242; Bodie.

Pen incespic& #242;, cadde sul pavimento battendo la spalla, e grid& #242; mentre la canna del fucile le colp& #236; le dita.

Bodie si alz& #242; con un balzo da dietro la sedia di Joyce.

«No! » url& #242; e tese avanti le mani per spingere via Melanie.

Troppo tardi.

Il coltello (da dove sbucava? ) squarci& #242; la gola di Joyce e uno spruzzo di sangue inond& #242; la camicetta di Melanie proprio quando Bodie le afferr& #242; le spalle scaraventandola lontano.

Lei atterr& #242; sulla schiena.

Pen si rialz& #242; e osserv& #242; Bodie correre attraverso il sangue che zampillava. Lui si chin& #242; su Melanie. «Dammi quel coltello! » grid& #242;. Tese la mano per prenderlo, ma la ritrasse quando Melanie men& #242; un fendente. «Dammelo! Dio, Dio! »

Melanie si contorse sul pavimento sferrando calci e cercando di colpirlo. Bodie continu& #242; a gridare tentando di strapparle di mano il coltello.

Pen sollev& #242; il fucile. «Levati di mezzo», ordin& #242; a Bodie.

Lui la guard& #242;.

Melanie sferr& #242; un calcio con la gamba destra, lo colp& #236; all’inguine. Lui sbarr& #242; gli occhi per il dolore improvviso, si pieg& #242; in due e cadde in ginocchio.

Melanie rotol& #242; via.

Pen punt& #242; il fucile mentre Melanie si rialzava barcollando. «Ferma! »

Melanie and& #242; lentamente verso sua sorella, le spalle piegate, il coltello nella mano destra, gli occhi quasi nascosti dalle ciocche di capelli che le ricadevano sul viso. «Avanti, spara, sorellina. Coraggio. O tu o io, stavolta. »

Pen indietreggi& #242;.

«Ti faccio a pezzi. Taglier& #242; la tua splendida faccia, le tue preziose tette. Poi vedremo, eh? Credi che Bodie ti vorr& #224; ancora, dopo. Eh? »

La parete ferm& #242; la ritirata di Pen. La ragazza fece scattare la sicura. «Fermati. »

«No, cara, non mi fermo. »

Pen premette il grilletto. Il fucile rimbalz& #242; nelle mani, il rumore le rintron& #242; nelle orecchie. Un pezzo di soffitto oltre la testa di Melanie salt& #242;. Caddero polvere e pezzi di intonaco.

Melanie sogghign& #242;. Mosse un altro passo, afferr& #242; la bocca del fucile con la mano sinistra e se la premette sul petto. «Coraggio, sorellina. Riprova. »

«Mel… Per amor del cielo! »

Sbirciando sopra la spalla di Melanie, vide Bodie, carponi, che tentava di rialzarsi.

La canna s’inclin& #242; verso l’alto, spinta da Melanie. Incredula, Pen vide sua sorella chinarsi sotto l’arma e puntare il coltello al suo petto. Si gett& #242; da un lato. Un senso di calore le divamp& #242; sulla pelle sotto il seno sinistro. Cerc& #242; di difendersi sollevando un gomito. Che colp& #236; Melanie all’ascella, facendola spostare. Pen aveva ancora il fucile. Melanie glielo strapp& #242; dalle mani e lo scaravent& #242; sul pavimento.

Pen si stacc& #242; dalla parete. Tent& #242; di superare Melanie camminando a zig zag, nella speranza di recuperare il fucile, ma Melanie si precipit& #242; avanti per bloccarle il passo. E men& #242; un fendente con il coltello. Pen ricadde all’indietro mentre la lama le sfiorava il ventre. Il colpo squarci& #242; la stoffa della felpa, ma lasci& #242; la pelle illesa. Piroettando su se stessa, corse verso la porta della camera.

I piedi di Melanie risuonarono sul tappeto dietro di lei. La seguirono anche nel corridoio.

«Sei spacciata! » url& #242; Melanie. «Finita! »

In cima alle scale, Pen afferr& #242; il montante e vi gir& #242; attorno freneticamente.

Aveva sceso tre scalini quando fu colpita. Lanci& #242; un grido, pi& #249; d’allarme che di dolore, mentre la lama la penetrava. L’impatto la gett& #242; avanti. Il piede sinistro si sollev& #242; dagli scalini e lei vol& #242; a capofitto verso il fondo della scala.

Bodie attravers& #242; barcollando la camera da letto, ogni passo gli provocava un dolore atroce, come se due mollette gli stringessero i testicoli. Si chin& #242; con un gemito, raccolse il fucile. Nelle sue orecchie rintronava lo sparo di poco prima.

Varc& #242; di corsa la soglia, svolt& #242; a sinistra. Il corridoio era deserto. Sent& #236; dei passi sulle scale, ma non vide nessuno. La parete gli bloccava la visuale per pochi metri. Poi finiva, e lui si gett& #242; contro la balaustra sopra il soggiorno.

Melanie, il coltello sollevato sopra la testa come una pazza, correva gi& #249; per le scale. Pen era sul fondo e cercava di allontanarsi aiutandosi con le ginocchia e una mano. Il suo braccio destro, piegato in una strana posizione, sembrava rotto. Dietro la felpa aveva una chiazza ovale di sangue.

«Mel! » grid& #242; Bodie.

Lei non si ferm& #242;. Era gi& #224; a met& #224; scala.

Pen, ora in piedi, barcoll& #242; verso l’ingresso.

Bodie inser& #236; un proiettile nel fucile.

Sentendo il rumore, Melanie guard& #242; sopra la spalla.

«Fermati! » le grid& #242; lui.

Sbirci& #242; gi& #249;. Il mirino del fucile si mosse avanti e indietro sul collo di Melanie. Bodie not& #242; il nastrino di velluto. Gli balen& #242; nella mente il ricordo di loro a letto, lei nuda tranne il suo nastrino e lui che glielo slacciava.

Bodie premette un po’ di pi& #249; il dito sul grilletto.

«Non muoverti! » ordin& #242;. «Getta il coltello. »

Melanie volt& #242; la testa.

Bodie spost& #242; lo sguardo a destra. Pen aveva raggiunto la porta d’ingresso, stava aprendola.

Melanie guard& #242; lui, poi di nuovo la porta.

«Non farlo! » url& #242; Bodie.

Lei corse gi& #249; per le scale.

Bodie la segu& #236; con il fucile, sapendo che probabilmente l’avrebbe uccisa, detestando l’idea di farlo e chiedendosi se Pen avesse abbastanza vantaggio. Punt& #242; il fucile poco pi& #249; avanti di Melanie e spar& #242;. L’arma gli sobbalz& #242; sulla spalla mentre il colpo lo assordiva. La porta d’ingresso, socchiusa, si chiuse di colpo quando i proiettili si conficcarono sul fondo.

Corse verso la scala, una smorfia gli torceva la faccia a ogni passo per il gran dolore ai testicoli.

Melanie raggiunse la porta nello stesso momento in cui lui cominciava a scendere le scale.

Correre gli dava sofferenza, ma scendere le scale costituiva una vera agonia.

Melanie spalanc& #242; la porta e corse fuori.

Bodie azion& #242; la pompa del fucile, il bossolo del proiettile esplose e cadde.

Lui salt& #242; gli ultimi tre scalini lanciando un grido quando i suoi piedi toccarono il pavimento. Si trascin& #242; attraverso l’ingresso e usc& #236; dalla porta.

Melanie, con la camicetta bianca che nel buio formava un pallido bersaglio mobile, era a met& #224; strada nel cortile. La vaga forma in corsa di Pen non era molto pi& #249; avanti.

Quando Pen avesse raggiunto il cancello chiuso, Melanie l’avrebbe aggredita.

Senza dubbio.

«Fermati! » grid& #242; Bodie imbracciando il fucile.

Mir& #242; al centro della schiena della ragazza. Pieg& #242; il dito sul grilletto.

Pen era a un passo dal cancello.

Che si spalanc& #242;, scaraventandola da un lato.

Un uomo entr& #242; a passo di carica, si curv& #242;. Si drizz& #242; di colpo quando Melanie, senza cambiare direzione per piombare su Pen, vol& #242; verso di lui.

Harrison.

Harrison aveva violentato Pen.

Bodie non spar& #242;.

L’uomo tese avanti le mani per fermare Melanie. Grid& #242;: «Ehi! » Poi lei lo colp& #236;, affondandogli il coltello nel petto. Harrison fu scaraventato all’indietro sul vialetto, Melanie gli cadde sopra.

Anche dal portico, Bodie sent& #236; il tonfo della testa sul cemento.

Corse verso le figure distese scompostamente.

Harrison, sotto, non si muoveva.

Melanie, sopra di lui, non smetteva di muoversi.

O meglio si muoveva il suo braccio.

Conficc& #242; il coltello nel corpo dell’uomo, lo estrasse, lo pugnal& #242; pi& #249; volte finch& #233; Bodie la ferm& #242; con una rapida botta in testa con il calcio del fucile.

Trascin& #242; con s& #233; il fucile mentre barcollava verso Pen. Lasci& #242; cadere l’arma sull’erba e s’inginocchi& #242; accanto a lei. Pen giaceva supina, ansando e stringendo le mani sulla ferita sotto il seno.

«Sei ferita gravemente? »

Come se la cosa fosse insignificante, lei scosse la testa. «Che cosa & #232; successo? »

«Mel… Credo che abbia ucciso Harrison. Le ho dato una botta in testa per calmarla. »

Con un gemito, Pen si mise seduta. Bodie le premette gentilmente le spalle per farla riadagiare. «Credo che tu abbia un braccio rotto. »

«Racconta. »

«No, riposa. Vado a chiamare la polizia. »

«No, aiutami a rialzarmi. »

«Pen…»

«Ti prego. »

Lui la prese per le spalle. Seduta, lei gli allacci& #242; il braccio sinistro al collo. Lui la strinse ai fianchi appena sotto le ascelle e la sollev& #242; da terra. «Okay», disse Pen. Bodie le tenne il braccio ma cap& #236; che non ve n’era bisogno quando lei lo. guid& #242; verso le figure immobili. «Puoi sollevarla da lui? »

Bodie si accucci& #242;, trascin& #242; gentilmente Melanie finch& #233; rotol& #242; via da Harrison. Mentre una mano ricadeva sul terreno, Melanie gemette. Ma non apr& #236; gli occhi.

Pen s’inginocchi& #242; accanto a Harrison e lo fiss& #242;.

Bodie scavalc& #242; Melanie e si acquatt& #242; accanto alla testa dell’uomo. Lui aveva gli occhi chiusi, la bocca spalancata. Dal petto spuntava il manico del coltello.

Pen gli mise una mano sulla gola.

«Deve averlo pugnalato cinque o sei volte», spieg& #242; Bodie.

«Non riesco a sentire il battito. »

«Avrei potuto fermarla. Ero pronto a spararle, ma quando lei si & #232; precipitata verso Harrison, invece che verso di te… Lui ti ha violentato. E ha investito tuo padre. »

«Dov’& #232; la sua pistola? » volle sapere Pen.

«Non l’ho vista. »

Chinandosi sul corpo Pen prese una pistola dalla tasca della giacca. «Ho immaginato che doveva averla. Non so se questo sar& #224; di grande aiuto, ma…» Pen punt& #242; la pistola verso la casa e spar& #242; due colpi.

Poi mise l’arma nella mano di Harrison e gli pieg& #242; il dito sul grilletto. Finalmente con il bordo della felpa ripul& #236; le impronte dalla pistola.

«E Joyce? » chiese Bodie.

«Non lo so. »

«Non c’& #232; modo di farla apparire legittima difesa. »

«Se potessimo liberarci del corpo…» azzard& #242; Pen.

Bodie sent& #236; una sirena, il suo ululato si diffondeva nella notte. «Troppo tardi», disse.

Melanie, distesa scompostamente sul prato accanto alla sua vittima, sembrava che dormisse.

«Riesci a inventare una storia? » domand& #242; Bodie a Pen.

«Niente che possa giustificare tutto questo. La verit& #224;. Bisogna dire la verit& #224;. »

«Tranne la pistola. »

La sirena continu& #242; a ululare.

Pen si rialz& #242;.

Bodie le pos& #242; una mano sulla schiena. Insieme uscirono dal cancello aperto. Pen appoggi& #242; la testa sulla spalla di lui. «Vorrei tornare indietro nel tempo e cambiare ogni cosa», mormor& #242;.

«Penso che Harrison e Joyce abbiano avuto ci& #242; che si meritavano», confess& #242; Bodie.

«Ma Melanie? »

«Gi& #224;. »

«Che cosa le abbiamo fatto? »

Lui le mise un braccio attorno alle spalle, e l’attir& #242; a s& #233;. Tenendola stretta, si volt& #242; lentamente finch& #233; pot& #233; vedere il cancello aperto oltre la sua testa. Melanie stava carponi. La sua faccia sollevata era una chiazza nell’oscurit& #224;, con due buchi neri al posto degli occhi.

Ci sta fissando, concluse Bodie.

Ci odia.

Sent& #236; un brivido nella schiena.

Avrebbe preso il fucile?

La sirena mandava un urlo assordante.

Melanie afferr& #242; il coltello.

Lo estrasse dal petto di Harrison.

Bodie s’irrigid& #236; in attesa dell’attacco.

La ragazza conficc& #242; lentamente il coltello nella gola di Harrison. Stringendolo con tutte e due le mani, alz& #242; e abbass& #242; la lama. I suoi lunghi capelli neri le ondeggiavano davanti alla faccia mentre dondolava sopra la vittima, mettendo tutto il peso del suo corpo nella ferita.

«Che succede? » domand& #242; Pen.

«Niente», rispose pronto Bodie accarezzandole la testa. «& #200; tutto a posto. »

 

 

«Non & #232; stato divertente», disse Pen. Era a letto, nuda tranne i calzoncini corti bianchi, una fasciatura sotto il seno sinistro e un’ingessatura al braccio. La fascia per il braccio ingessato giaceva sul lenzuolo accanto a lei. «Dopo tutto, sono un’invalida. »

«A me sembri pi& #249; che valida. » Bodie le afferr& #242; i seni con le mani e sfreg& #242; dolcemente i capezzoli. Pen si contorse.

«Potrai constatarlo pi& #249; tardi», osserv& #242; lei. «Questa & #232; una faccenda seria. »

«Naturalmente. »

Bodie allontan& #242; le mani. Pen sollev& #242; la testa dal cuscino. Con la mano aperta sollev& #242; e appiatt& #236; il seno per vedere che cosa stesse facendo Bodie. «Piano», lo avvert& #236; sorridendo.

Bodie prese un lembo del cerotto. «Difficile concentrarsi», borbott& #242;. «Con una visione simile, voglio dire. »

«Gi& #224;, immagino. »

Lui tir& #242; lentamente il cerotto osservando l’adesivo che le sollevava la pelle.

«Ohhhh! »

«Forse sarebbe meglio un colpo netto. »

«Non azzardarti. »

«Dovremmo cambiare pi& #249; spesso la fasciatura. Che panorama. »

Benda e cerotto vennero via lasciando scoperta una lacerazione ricucita con dei punti.

«Uffa», disse Pen.

«Procede bene. »

«Per te & #232; facile dirlo. Sono io quella che somiglia alla sposa di Frankenstein. »

«E invece sei splendida. La ferita ti d& #224; una certa personalit& #224;. »

«Certo, certo. »

Bodie srotol& #242; un po’ di ovatta e di garza, ripul& #236; i contorni della ferita e sistem& #242; il cerotto.

«Buon lavoro», approv& #242; Pen lasciando andare il seno e riappoggiando la testa sul cuscino.

Le sue dita avevano lasciato deboli impronte rossastre sulla pelle. Bodie le guard& #242; mentre svanivano.

Ti taglier& #242; le tue preziose tette!

«Che c’& #232;? » volle sapere Pen.

«Melanie. Continua a venirmi in mente. »

«S& #236;. »

«Mi chiedo come stia. »

«Non lo so», mormor& #242; Pen. «Se non altro, probabilmente non dovr& #224; affrontare un processo. Sarebbe abbastanza dura per lei, non avendo niente tranne la confessione di Joyce. »

Bodie le mise una mano sul ventre, e sfreg& #242; gentilmente la pelle liscia. «Chiss& #224; se la trattano bene? »

«Non & #232; l’Hilton.  In seguito, forse potremo farla trasferire. »

«Perlomeno ha inchiodato quei due. »

«Mi chiedo se ne valeva la pena. »

Squill& #242; il telefono. «Rispondo io», disse Bodie. Le diede un’ultima carezza sul ventre, poi si alz& #242; e si affrett& #242; verso la cucina.

Improvvisamente spaventata Pen si chiese chi potesse essere. Aveva cambiato numero di telefono. Solo la polizia, il personale dell’ospedale psichiatrico e l’ospedale di suo padre avevano il nuovo numero. Una telefonata significava guai in vista. Bodie sollev& #242; la cornetta. «Pronto. »

«Casa della signorina Penelope Conway? » chiese una voce maschile.

«S& #236;. »

«Potrei parlare con la signorina Conway? »

«Chi devo dire, prego? »

«Sono il dottor Herman Gray del Beverlywood Medical Center. Chiamo a proposito del padre della signorina Conway. »

Bodie prov& #242; una morsa allo stomaco. «Un momento, prego. » Lasci& #242; pendere la cornetta e torn& #242; a passo rapido verso la camera. Pen s’era seduta sul letto.

Quando vide Bodie impallid& #236;.

«& #200; il dottor Gray», rifer& #236; lui.

Lei strinse le labbra.

Bodie la segu& #236; in cucina. Rimase in piedi alle sue spalle mentre lei afferrava il telefono. Bodie le pos& #242; una mano sulla schiena nuda. Fiss& #242; l’altra fasciatura sopra la scapola della spalla destra.

«Parla Pen Conway», disse lei.

E ascolt& #242;.

«Oh, mio Dio! » esclam& #242;. E cominci& #242; a piangere.

 

«Che accidenti ti & #232; capitato? »

«Che accidenti & #232; capitato a te? » ribatt& #233; Pen. Poi cadde in ginocchio accanto al letto e piangendo baci& #242; suo padre.

Quando stacc& #242; le labbra dalla sua guancia, lui disse: «Ehi, mi bagni tutto, piccola. Chiudi la fontana».

«Dio, pap& #224;. » Pen lo baci& #242; di nuovo.

Lui tir& #242; fuori la mano da sotto il lenzuolo e le accarezz& #242; i capelli. «& #200; bello rivederti», disse. «Pi& #249; bello di tutto. »

«Come ti senti? »

«Come se fossi stato investito da una locomotiva. »

«Era una macchina. »

«Cos& #236; mi hanno detto. »

Pen si asciug& #242; gli occhi con una mano.

«Allora, sentiamo che cosa ti & #232; capitato», sugger& #236; Whit, guardando l’ingessatura al braccio.

«Sono caduta dalle scale. »

«Una negligenza? » volle sapere il vecchio. Bodie not& #242; un lampo nei suoi occhi.

«Solo colpa mia. »

«Oooow! » mormor& #242; Whit.

«Pap& #224;, voglio presentarti Bodie. » Lei sorrise a Bodie sopra la spalla. Negli occhi le brillavano le lacrime.

«Credevo che Bodie fosse una citt& #224; nello Wyoming. Tu non somigli a una citt& #224;. »

«Bentornato, signor Conway. »

«Te l’intendi con mia figlia? »

«Pap& #224;! »

«Diavolo, capisco che tipo sei, lo vedo dal tuo aspetto. Per me vai bene. »

«Grazie, signore. »

«Chiamami Whit. »

«D’accordo, Whit. »

«Bevi? »

«Ho scolato quasi tutta la birra del tuo frigorifero. »

«Vedi di rifornirlo prima che torni a casa. La convalescenza mette sete. »

«Giusto. »

«A proposito di casa, come mai voi due siete qui e Joyce non & #232; venuta? »

«Non sa che ti sei ripreso dal coma», spieg& #242; Pen. «Non ancora. Glielo diremo appena la vedremo. »

«Brava. Dille di venire. »

«Lo far& #242; », promise Pen.

«E la figlia numero due? »

«Era qui qualche giorno fa subito dopo l’incidente. Sembrava che non ti saresti ripreso per un po’, cos& #236; & #232; tornata a scuola. Deve seguire i suoi corsi. »

«Be’, va bene cos& #236;. Sono contento che sia venuta. »

«Era terribilmente sconvolta, pap& #224;. »

Un sorriso incresp& #242; le labbra di Whit Conway. «Mi fa piacere saperlo. Melanie… Abbiamo avuto dei problemi quando & #232; morta la mamma. » Scosse la testa prima di aggiungere: «Joyce non le va a genio, temo».

«Ti vuole tanto bene. »

«Gi& #224;. Andr& #242; a trovarla appena sar& #242; di nuovo in piedi. »

 

Bodie teneva Pen per mano, quando uscirono dall’ospedale. Il sole del mattino brillava caldo, e lui osserv& #242; come splendevano i capelli di Pen agitati dalla brezza.

Ma negli occhi di lei c’era dolore.

«Tutto bene? » chiese Bodie.

«Detesto l’idea di avergli mentito. »

«Lui non deve sapere la verit& #224;. Non subito. »

Lei scosse la testa. «Soffrir& #224; quando lo sapr& #224;. »

«Aspetta qualche giorno. »

«Comunque, non sar& #224; facile. »

«Lo so. »

«Si ritrover& #224; in un mondo di dolore. »

«Quando verr& #224; a sapere che cosa gli hanno fatto sua moglie e Harrison, pu& #242; darsi che non rimanga sconvolto dalla loro morte», ragion& #242; Bodie.

«Sar& #224; un dolore diverso, ma sempre un dolore. »

«Non avrebbe dovuto affrontarlo se fosse rimasto in coma, ma & #232; meglio cos& #236;, no? »

«S& #236;. » Pen sorrise, e guard& #242; Bodie. «Molto meglio cos& #236;. » Gli strinse forte la mano. «Dovr& #242; stargli vicino per un po’. Lui avr& #224; bisogno di me. »

«Lo so. »

«Mi dispiace. »

«Si avvicina il periodo estivo. Verr& #242; a trovarti ogni fine settimana, se vuoi. »

«Certo che voglio. »

«Non permettere a nessuno di cambiarti quelle fasciature. Sono mie. »

«Agli ordini, signore. »

«Sar& #224; una bella estate. »

«Andremo alla spiaggia. »

«Andiamoci subito», sugger& #236; Bodie.

Si fermarono all’angolo e aspettarono che il semaforo cambiasse.

Bodie si sentiva un po’ triste. Sapeva che fra pochi giorni avrebbe dovuto lasciare Pen e capiva che li aspettavano tempi duri… dolore e solitudine.

Ma per il momento erano insieme. Lei gli era vicina, una parte mancante di lui che era stata trovata e che non si sarebbe persa mai pi& #249;.

Il semaforo cambi& #242;.

Il traffico si ferm& #242;.

Bodie aspett& #242; sul marciapiede tenendo la mano di Pen, guard& #242; a destra e a sinistra per assicurarsi che non ci fossero pericoli. Poi si stacc& #242; dal marciapiede con Pen al suo fianco e attraversarono.



  

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