Хелпикс

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Richard Laymon 14 страница



Aveva anche voglia di vomitare.

Non ricordava di esser stato colpito, ma…

Dove diavolo giaceva? Non era su un letto?

Tocc& #242; la superficie.

Erba. Erba e rugiada.

Apr& #236; gli occhi. Il dolore e la nausea si dilatarono. Si sollev& #242; carponi e vomit& #242;. Gli spasimi lo annientarono, come se qualcuno gli conficcasse le unghie nel cranio. Quando ebbe finito, si mise in ginocchio e si strinse la testa. La mano che premeva sopra l’orecchio destro sfior& #242; un enorme bernoccolo.

Non & #232; una sbornia. Sono stato…

Stava guidando, per riportare Melanie a Phoenix.

Uno schianto? Doveva aver sbattuto contro qualcosa ed era stato sbalzato fuori dall’auto. Melanie!

Gir& #242; la testa, gemendo per il dolore. Il suo furgone non si vedeva. E neppure la strada. Bodie stava in ginocchio dietro una siepe. Alla sua destra c’era un campo da gioco. Voltandosi ancora di pi& #249; vide un edificio. Una scuola?

Dove diavolo sono e che cosa ci faccio qui?

Bodie si rialz& #242; e rimase immobile aspettando che la nausea passasse. Prese un fazzoletto dalla tasca, si soffi& #242; il naso e lasci& #242; cadere il fazzoletto sull’erba. Poi cammin& #242; lentamente attraverso un’apertura fra i cespugli.

Si ritrov& #242; su un marciapiede. Davanti a lui c’era una stretta via, qualche casa sull’altro lato. Alcune auto erano parcheggiate lungo la strada, ma non la sua. A sinistra, a circa un isolato, una strada affollata, con le macchine che sfrecciavano all’incrocio. Si avvi& #242; verso l’incrocio e cerc& #242; di ricordare.

Ero in casa di Pen. Con lei sul divano. Ci siamo baciati. Oh, s& #236;, ci siamo baciati. Era stato cos& #236; … E poi & #232; entrata Melanie. Lei avrebbe dovuto dormire, ma non aveva preso le pillole. Avrebbe dovuto prenderle, quelle maledette pillole. Aveva un comportamento strano. Il tempo di portarla via e ripartire per Phoenix. Lei era dietro, non parlava. Mi sono fermato a far benzina. E poi?

Si ricordava di aver firmato, ma niente altro.

Non abbiamo sbattuto, altrimenti dov’& #232; il mio furgone?

Tocc& #242; con cautela il bernoccolo sulla testa.

Melanie… Pu& #242; avermi colpito con qualche cosa? Per forza. Mi ha messo k. o. Mentre guidavo? Forse m’ero fermato a un semaforo. Lei pu& #242; avermi colpito, spinto sul sedile del passeggero e aver preso il mio posto al volante.

Non era pronta per tornare a Phoenix.

Ha trovato il cortile di quella scuola, mi ha scaricato e mi ha trascinato dietro i cespugli.

& #200; abbastanza forte per fare una cosa simile.

Dicono che i pazzi…

I pazzi.

Lei va a caccia di qualcuno.

Una faccenda incompiuta.

Pen?

Bodie sentiva martellare la testa.

& #200; andata a cercare Pen.

No, forse no. Forse si tratta di Harrison e Joyce. Cos& #236; va bene. Chi se ne frega?

Ma se si tratta di Pen? Che cosa le far& #224; Melanie?

Bodie si ferm& #242; all’angolo della strada affollata. Era Robertson Boulevard, proprio come aveva sospettato, e in lontananza poteva vedere l’autostrada.

Doveva avvertire Pen.

Alz& #242; la mano destra per guardare l’orologio.

L’orologio era sparito.

Non c’era modo di sapere quanto tempo era rimasto svenuto nel campo.

Se era stato solo per pochi minuti, forse faceva in tempo ad avvertire Pen.

Vide una cabina telefonica sull’altro lato della strada.

Tocc& #242; la tasca posteriore dei pantaloni. Il portafoglio era sparito. Infil& #242; una mano nella tasca anteriore. Niente spiccioli.

Non c’era modo di telefonare per avvertire Pen.

Bodie cominci& #242; a correre.

Fitte di dolore gli lancinavano la testa, ma non rallent& #242;.

Non arriver& #242; in tempo. Forse & #232; gi& #224; troppo tardi.

Che cosa le far& #224;, Melanie?

Tutta colpa mia.

Che dolore!

Devo salvarla.

Davanti a Bodie un uomo usc& #236; da una tavola calda con un sacchetto, attravers& #242; il marciapiede e si avvicin& #242; a una Cadillac parcheggiata.

«Ehi! » chiam& #242; Bodie correndo verso l’uomo. «Signore! Pu& #242; darmi un passaggio? Per favore, & #232; urgente. »

«& #200; matto? »

«Qualcuno sar& #224; ucciso. Mi serve solo un passaggio. Non ci vorr& #224; molto. Per favore! »

L’uomo ridacchi& #242;, scosse la testa e infil& #242; la mano in tasca per prendere le chiavi. «Le sembra un taxi questa, amico? »

«Non sto scherzando, signore. & #200; un’emergenza! »

«Va’ all’inferno. » L’uomo si gir& #242; verso la portiera della macchina.

Bodie gli agguant& #242; la giacca, lo fece piroettare e gli moll& #242; un pugno nello stomaco. Lo sconosciuto era grasso e flaccido. Si pieg& #242; in due e Bodie lo colp& #236; alla nuca. L’uomo cadde in ginocchio sul marciapiede. Bodie lo stratton& #242; e l’uomo croll& #242;.

«Mi dispiace, signore. Le far& #242; riavere la sua auto. »

Strapp& #242; le chiavi dalle dita inerti del poveraccio, apr& #236; la portiera e salt& #242; in macchina. Mentre avviava il motore, la faccia dell’uomo apparve davanti al paraurti.

Bodie ingran& #242; la retromarcia. L’uomo strisci& #242; verso l’auto urlando come un pazzo.

La strada era sgombra.

Bodie comp& #236; una curva a U e premette il pedale dell’acceleratore.

Dio santo, pens& #242;, che cosa ho mai fatto?

Rapina, lesioni e furto. Ges& #249;.

Speriamo che i poliziotti non mi fermino.

Sebbene l’istinto gli suggerisse di premere al massimo l’acceleratore, ridusse la velocit& #224;.

Guard& #242; nello specchietto retrovisore.

Nessuna macchina lo seguiva.

Nessuno lo aveva visto portar via l’auto di quel tale e lo seguiva. Per fortuna.

Semaforo rosso. Maledizione.

Non os& #242; passare con il rosso.

Batt& #233; il pugno sul volante mentre aspettava che scattasse il verde.

«Avanti, avanti! »

Scatt& #242; il verde. Bodie balz& #242; avanti.

Ho rubato questa macchina.

Ho picchiato quel poveraccio e gli ho rubato l’auto.

C’& #232; un’ondata di criminalit& #224;, amici.

Dio santo.

Ieri ero un tranquillo studente, oggi sono un criminale.

Sent& #236; prurito in gola. Una risatina? Poteva tramutarsi in un grido.

Quasi arrivato.

Signore, fa’ che stia bene. Ti prego.

Bodie svolt& #242; nella strada di Pen.

Quasi ci sono.

Morta sul pavimento, il corpo dilaniato da numerose pugnalate, gli occhi vitrei che fissano il soffitto.

No, no!

Era arrivato al suo isolato, i suoi occhi sfrecciavano da destra a sinistra cercando il furgone. Ferm& #242; la macchina davanti all’edificio. Nessun segno del suo veicolo, ma Melanie poteva averlo parcheggiato dietro l’angolo.

Scese dalla macchina, attravers& #242; la strada di corsa, apr& #236; il cancello di ferro e corse su per le scale, facendo gli scalini a tre per volta. Percorse la balconata in un lampo, arriv& #242; alla porta. La luce brillava dietro la tenda della finestra. Bodie buss& #242;. «Pen! » grid& #242;. «Pen, sono Bodie! »

Trascorsero alcuni secondi.

Buss& #242; di nuovo, con maggior energia.

La porta si apr& #236;.

Pen indossava una vestaglia azzurra.

Sembrava illesa. Era bellissima e aveva un’espressione preoccupata.

«Melanie & #232; qui? » s’inform& #242; Bodie.

Pen scosse la testa.

Bodie entr& #242;. Chiuse la porta, allacci& #242; le braccia attorno a Pen e la strinse forte.

 

 

Era cos& #236; bello rivederlo, essere fra le sue braccia. Lei lo strinse forte. Non voleva sapere perch& #233; era tornato, che cosa era successo. Voleva solo continuare a tenerlo stretto.

Bodie aveva il fiatone, Pen sentiva il battito del suo cuore contro il proprio petto.

«Stai bene? » gli domand& #242; dopo un momento.

«Ora s& #236;. Tranne un mal di testa atroce. »

«Ti prendo un’aspirina. »

«Vengo con te. »

Bodie la segu& #236;. «Che cosa & #232; successo? » volle sapere Pen.

«Non ne sono sicuro, ma credo che Melanie mi abbia colpito in testa. »

Pen lo guard& #242; corrugando la fronte. «Ti ha colpito? »

«Mi sono svegliato in un campo giochi di una scuola vicino all’autostrada. Il mio furgone era sparito. Avevo paura che lei venisse qui. »

«Io non l’ho vista. »

In bagno, Pen apr& #236; l’armadietto dei medicinali, prese la boccetta dell’aspirina e chiuse il battente con lo specchio.

Bodie, dietro di lei, le cinse la vita con le braccia. Pen lo guardava allo specchio. La faccia di lui, sopra la sua spalla destra, appariva pallida e tesa.

«Avevo paura che ti facesse del male», spieg& #242; lui.

«Oh, Bodie. »

Lui infil& #242; una mano nella vestaglia. La sua mano era fredda sulla pelle. Si mosse lentamente su e gi& #249; accarezzando un seno. Con un sospiro, Pen si appoggi& #242; contro di lui. Infil& #242; il pollice sotto il cordone della vestaglia e tir& #242;. Il cordone si slacci& #242;. Bodie apr& #236; la vestaglia. Lei not& #242; che la guardava allo specchio. La faccia di Bodie, ancora pallida, non era pi& #249; tesa per il dolore. Le sue mani erano strette sui seni, i pollici sfregavano i capezzoli turgidi. Lui le tenne i seni, li strinse e Pen si lasci& #242; sfuggire un gemito.

Le mani di lui si abbassarono ad accarezzarle il ventre, scivolarono sui fianchi e sulle cosce. Poi ricominciarono a salire. Dolcemente. Pen chiuse gli occhi. Le mani si allontanarono, tornarono sui fianchi.

La boccetta dell’aspirina cadde dalle dita di Pen. Lei prese la mano di Bodie e la guid& #242; fra le gambe. Lui gemette quando la tocc& #242;. Pen sent& #236; le gambe che le si piegavano. La mano di lui premette e lei si contorse.

Mi dispiace, Melanie, pens& #242;. Mi dispiace. Non m’importa, ci abbiamo provato.

Scost& #242; la mano di Bodie e si gir& #242;. La vestaglia le scivol& #242; dalle spalle. Le mani di Bodie le accarezzarono la schiena e le natiche.

Con le dita tremanti lei cominci& #242; a sbottonargli la camicia.

«E Melanie? » bisbigli& #242; lui.

«Non m’importa pi& #249;. Ti ha colpito. Non ti merita. »

«Dev’essere andata da Harrison. »

«No. » Pen non voleva pensare a Melanie.

«Non mi va l’idea di darle la caccia, ma non posso lasciarla…»

«Che cosa? »

«Non lo so. So solo che devo andare a cercarla. »

Pen si appoggi& #242; al petto di Bodie. Lui la tenne stretta gentilmente. «Vengo con te», decise Pen.

Le mani di lui le salirono lungo la schiena mentre lei si chinava per raccogliere la vestaglia. Le accarezzarono le spalle. Pen si drizz& #242;, si volt& #242; e prese la boccetta di plastica che era caduta nel lavabo. «Prendi un po’ d’aspirina», sugger& #236;. Gli diede la boccetta, poi aspett& #242; accanto a lui che inghiottiva delle pastiglie con un po’ d’acqua dal rubinetto.

Pen lo precedette in camera da letto. Bodie rimase sulla porta osservandola mentre appendeva la vestaglia sull’anta dell’armadio.

«Dormivi? » domand& #242; Bodie.

«Prima s& #236;. Poi ho ricevuto una telefonata. Da lui. »

«Oh, no! »

Pen apr& #236; un cassetto e tir& #242; fuori un paio di mutandine azzurre. «Abbiamo parlato», riprese, infilando l’indumento. Poi tenendosi in equilibrio su un piede infil& #242; un calzino, poi l’altro. Finalmente guard& #242; Bodie. Lui la fissava, la bocca socchiusa. «& #200; saltato fuori che quel tale non verr& #224; qui. Non sa dove abito; non sa neppure chi sono. Mi far& #242; cambiare numero di telefono e cos& #236; sar& #224; finita. »

«Come ha avuto il tuo numero? »

«L’ha composto a caso. »

«Dio. »

«Tanto trambusto per niente. Non c’& #232; mai stato il pericolo che mi facesse visita. »

«Fantastico. »

«Gi& #224; », mormor& #242; Pen. Si accucci& #242; e apr& #236; l’ultimo cassetto in fondo. Prese un paio di pantaloni e li indoss& #242;. Gett& #242; la segreteria telefonica sul letto. Nuda dalla vita in su, e sentendo lo sguardo di Bodie, si avvicin& #242; all’armadio. Tir& #242; fuori un paio di scarpe da ginnastica e le port& #242; verso il letto. Sedette, le calz& #242; e leg& #242; i lacci. Poi and& #242; verso Bodie reggendo la maglia della tuta.

«Insisti nell’impresa? »

«& #200; tua l’idea di andare a cercarla, no? »

Lui sorrise leggermente, la fiss& #242; negli occhi mentre le toccava i seni. «Succedono strane cose. »

«Strane davvero», convenne Pen inarcando la schiena mentre lui l’accarezzava.

«Se lei non mi avesse dato una randellata in testa, saremmo in viaggio per Phoenix. »

«E sarebbe al sicuro», concluse Pen.

«E io… non sarei qui con te. »

Il respiro di Pen si fece rauco quando lui le premette i capezzoli. «Oh Dio, Bodie! »

«Vale la pena di avere un bernoccolo in testa. »

«Sar& #224; meglio… andare. »

Lui abbass& #242; le mani e le tenne sui fianchi di Pen. Lei infil& #242; la felpa dalla testa.

«Vorrei tanto che ci scordassimo di lei», osserv& #242; Bodie.

«Non possiamo. »

«Lo so. »

«Credi davvero che sia andata da Harrison? »

Bodie rispose con un cenno affermativo.

«Che cosa facciamo, torniamo laggi& #249;? » volle sapere Pen.

«Penso di s& #236;. »

Percorsero il corridoio fino al soggiorno. Pen prese la borsa e se la mise a tracolla. All’estremit& #224; del divano scost& #242; la tenda e sollev& #242; il fucile.

«Stai scherzando? » fece Bodie.

«Solo in caso…»

«Se abbiamo bisogno di quello, vuol dire che siamo nel fango fino al collo. »

«So che Harrison ha una pistola calibro 38. »

«Qua, lo prendo io. »

«So maneggiarlo», protest& #242; Pen.

«Se ci sar& #224; da sparare, meglio che lo faccia io. »

«Chi sei tu, un esperto? »

«Giusto, piccola. » Bodie tese le mani per prendere il fucile.

Pen scosse la testa. «Non possiamo andare in giro con questo giocattolo in vista. » Fece scivolare la canna nei pantaloni. Era fredda contro la gamba. Lei sollev& #242; la felpa e l’abbass& #242; per nascondere il calcio.

«Puoi camminare a quel modo? »

«Posso provare. » Tenendo l’arma contro il fianco, Pen usc& #236; sulla balconata. Bodie chiuse la porta. Precedette la ragazza guardandosi alle spalle mentre lei scendeva lentamente le scale. Pen teneva la gamba destra rigida.

Lui le prese il braccio sinistro.

Bodie apr& #236; il cancello.

Pen pass& #242; accanto a lui.

Quando raggiunsero la macchina, Pen abbass& #242; il fucile lungo la gamba finch& #233; la bocca poggi& #242; sul marciapiede. Stringendo con il braccio il calcio del fucile, tir& #242; fuori le chiavi dalla borsetta e apr& #236; la portiera. Poi si guard& #242; attorno. Non vide nessuno. Allora sfil& #242; il fucile dai pantaloni e si affrett& #242; a metterlo nell’auto.

«Io vengo con la Cadillac», disse Bodie e indic& #242; un punto nella via.

Pen vide la grossa auto parcheggiata sull’altro lato. «Dove hai preso…»

«Te lo dico pi& #249; tardi. Seguimi. Solo un paio d’isolati e poi la mollo; dopo proseguiamo insieme. »

Pen sal& #236; in macchina. Quando i fari della Cadillac si accesero, ingran& #242; la retromarcia. Segu& #236; l’auto per tutto l’isolato, lontano da Pico.

Dove diavolo aveva preso quella macchina? Si chiese Pen. Deve averla rubata. Non c’era altra spiegazione. Lui era teso, preoccupato per me. Ha rubato un’auto per arrivare a casa mia.

Poteva finire in galera.

Sebbene spaventata per lui, Pen gli era grata. Bodie aveva messo a repentaglio la propria libert& #224;, il suo futuro. Per lei.

«Scendi da quella macchina», sussurr& #242;.

Bodie continu& #242; a guidare.

«Avanti, scendi. » Pen guard& #242; nel retrovisore, quasi aspettandosi di vedere un’auto di pattuglia della polizia, ma la strada dietro era sgombra. «Maledizione, Bodie! Scendi! »

Lui svolt& #242; a destra.

Pen lo segu& #236;. Ed emise un lungo sospiro quando lo vide accostare al marciapiede. Per& #242; non scese.

«Che cosa fai? » borbott& #242; lei. Super& #242; lentamente l’altra auto e vide Bodie sporgersi sui sedili. Una luce brillava dallo scomparto aperto del cruscotto.

Lei si ferm& #242; oltre la Cadillac. Spense i fari per oscurare la targa, nel caso qualcuno notasse Bodie abbandonare l’auto rubata e salire nella sua macchina.

«Sbrigati», mormor& #242;.

Finalmente lui scese. Pen si chin& #242; verso la portiera del passeggero e l’apr& #236;. Afferr& #242; in tempo il fucile per la canna prima che cadesse mentre lui apriva lo sportello. Attir& #242; a s& #233; l’arma. Si accese la luce interna, ma solo per un momento. Poi la portiera si chiuse e torn& #242; l’oscurit& #224;.

Pen si allontan& #242; a fari spenti. «Credevo che saresti rimasto l& #224; dentro per tutta la notte», borbott& #242;.

«Dovevo trovare il libretto di circolazione. Cercher& #242; di chiamare il proprietario appena ne avr& #242; l’occasione per dirgli dove pu& #242; ritrovare la sua auto», spieg& #242; Bodie. Poi le raccont& #242; come aveva rubato la Cadillac.

Pen ascolt& #242; sbalordita.

«Non ci ho nemmeno pensato», confess& #242; lui. «All’improvviso l’ho rubata. Il buffo & #232; che non mi sento colpevole. Sono solo contento che non mi abbiano preso. »

Pen svolt& #242; l’angolo e accese i fari. «Sono contenta anch’io. »

«Non avevo mai fatto una cosa simile. » Sembrava quasi che Bodie volesse scusarsi.

Pen allung& #242; il braccio e gli strinse la mano. «Tranquillo, non testimonier& #242; contro di te. Mi dispiace che tu abbia picchiato quel tale, ma… come fa un cavaliere a correre in aiuto della sua dama se non ha un mezzo? »

«Con la differenza che la dama non era in pericolo», ribatt& #233; Bodie.

«Tu non lo sapevi. »

«& #200; il pensiero che conta, giusto? »

Lei gli scocc& #242; un’occhiata. Aveva un nodo alla gola. «Il pensiero conta molto, credimi. »

Bodie allacci& #242; le dita attorno alla mano di lei.

Pen super& #242; l’incrocio e guardando la strada pi& #249; avanti, vide l’ospedale in lontananza. Pens& #242; a suo padre che giaceva nel letto, tenuto in vita da tubi e fili. «Oggi non sono neppure andata a trovarlo», mormor& #242;.

«Ci andremo domani. »

Andremo.  La parola le diede calore. «Non torni a Phoenix, stanotte? »

«& #200; un po’ tardi. E poi, le cose sono cambiate. Sono cambiate, non & #232; vero? »

«Eccome», lo rassicur& #242; Pen.

«Non permetterai che Melanie…»

«Lei ti ha fracassato la testa. Avrebbe potuto ucciderti. Ha perso qualsiasi diritto. »

«Non credo che la penser& #224; allo stesso modo. »

«Difficile. » Pen svolt& #242; a sinistra sulla Olimpic e acceler& #242;.

«Perch& #233; tanta fretta? » chiese Bodie.

«Hai ragione», convenne Pen, ma non rallent& #242;.

«Melanie ha avuto circa un’ora per fare ci& #242; che aveva deciso di fare. »

«E adesso che cosa star& #224; combinando? »

«Chi lo sa? Io ero assolutamente sicuro che avesse in mente di assassinarti. Sbagliavo, grazie a Dio. Chi lo sa? Spero solo che sia tutto finito prima che arriviamo. »

«Non voglio che le capiti qualcosa», osserv& #242; Pen.

«Neppure io, ma…»

«Sar& #224; colpa nostra. L’abbiamo esasperata, Bodie. Qualsiasi cosa accada, siamo responsabili. Tu e io. »

«Non dimenticare che ha passato il pomeriggio nell’armadio di Harrison. & #200; successo prima che ci sorprendesse. »

«Hai visto la sua faccia quando ci ha trovato sul divano? »

«Non dico che non fosse sconvolta», convenne Bodie. «Ma il fatto che non abbia preso le pillole dimostra che aveva deciso di scappare. »

«Lei ha pensato che volessi metterla fuori combattimento perch& #233; noi due potessimo rimanere soli. » Pen acceler& #242; vedendo il semaforo giallo. «Forse aveva ragione. Non l’ho fatto per questo scopo, ma… probabilmente era il mio subcosciente a farmi agire cos& #236;. »

«Qualunque sia stata la nostra colpa, stiamo pagando», decret& #242; Bodie. «Potremmo essere a casa tua e invece stiamo correndo a salvarla. »

«O a raccogliere i pezzi. »

 

La Mercedes di Harrison era nel viale della casa. La Continental di Joyce non era pi& #249; parcheggiata di fronte.

«Sono furbi», osserv& #242; Pen, proseguendo davanti alla casa. «Sanno che noi siamo andati alla polizia. Non farebbe buona impressione se Joyce trascorresse la notte con lui. »

«Perci& #242; & #232; andata a casa», concluse Bodie.

«E dov’& #232; Melanie? »

Bodie si strinse nelle spalle. Aveva controllato la strada per vedere se c’era il suo furgone, ma finora non l’aveva visto. «Continua ad andare. Forse l’ha lasciato sul retro. »

Pen svolt& #242;, torn& #242; a svoltare. Pass& #242; davanti all’isolato di Harrison, poi svolt& #242; di nuovo a destra e torn& #242; sulla strada per fermarsi all’angolo. «Che ne pensi? »

«Non chiedermelo», rispose Bodie. «Ho gi& #224; sbagliato due volte. »

«Dev’essere andata da pap& #224;. »

«A casa di tuo padre, vuoi dire? Ci ho pensato anch’io. Sempre meglio. Naturalmente Harrison potrebbe essere andato con Joyce. Con la sua auto. »

«Ne dubito», replic& #242; Pen. «Probabilmente si sono divisi. »

«Dobbiamo controllare la casa? »

Pen scosse la testa e svolt& #242; a sinistra nella via di Harrison, allontanandosi. «Stiamo cercando Melanie», gli ricord& #242;.

Aspett& #242; un momento prima di immettersi nel traffico sulla Ventiseiesima Strada, e infine svolt& #242; a sinistra.

«Spero solo…» mastic& #242; Bodie.

«Che cosa? » incalz& #242; Pen.

«Pu& #242; darsi che Melanie sia gi& #224; stata nella casa di Harrison. Potrebbero averla catturata. Ecco perch& #233; non c’era il mio furgone. Forse Harrison l’ha portata via con quello. Joyce pu& #242; averlo seguito con la sua macchina per farlo salire dopo… essersi liberato di lei. »

Pen lo sbirci& #242;. Alla luce grigiastra dei lampioni, aveva gli occhi sbarrati e le labbra serrate.

«& #200; solo una possibilit& #224; », aggiunse lui, pentito di non aver tenuto per s& #233; l’ipotesi.

«Se ha fatto del male a Melanie…»

«Probabilmente la troveremo a casa di tuo padre», tagli& #242; corto Bodie.

Pen si ferm& #242; a un semaforo rosso in San Vicente. Si chin& #242; avanti e premette la fronte sul volante.

Bodie allung& #242; la mano, le accarezz& #242; dolcemente la schiena sotto la soffice felpa. «Andr& #224; tutto bene», disse.

«S& #236;? Pap& #224; & #232; in coma, Melanie… Dio solo lo sa. » Pen gir& #242; la testa. La sua faccia aveva un’espressione angosciata. «& #200; tutta colpa mia. »

«Colpa di Harrison», puntualizz& #242; Bodie.

Un clacson suon& #242; dietro di loro.

Era scattato il verde e l’auto davanti stava passando l’incrocio. Pen svolt& #242; a destra in San Vicente.

«Avrei potuto fermare tutto», riprese. «Se non avessi tenuto la bocca chiusa… Non volevo dare un dispiacere a pap& #224;. Sarebbe stato un colpo per lui. Lui credeva che Harrison fosse un ragazzo meraviglioso. Ma se gli avessi detto… Forse il bastardo sarebbe in galera, in questo momento. Anche se ne dubito. Sarebbe stato difficile convincere una giuria che io non ero consenziente. Per& #242; poteva cambiare tutto. Avrei dovuto parlare, maledizione. »

Bodie la fiss& #242; senza fiato. Aveva l’impressione d’esser stato preso a calci nello stomaco. «Consenziente per che cosa? »

«Harrison mi ha violentata. »

«No. »

«Avrei dovuto dirlo prima. »

«Ti ha… malmenata? »

Lei lo guard& #242; in faccia e annu& #236;. Negli occhi le brillavano le lacrime. Sembravano argento alla luce dei lampioni. «Mi ha picchiata», mormor& #242;.

«Tu hai lottato? »

«Quanto ho potuto», rispose lei con voce tremante. «Lui mi aveva ammanettata. »

Bodie si lasci& #242; sfuggire un gemito.

«Mi ha stuprata per… lungo tempo. » La ragazza si asciug& #242; le lacrime sulle guance con il dorso della mano. «Da allora non sono pi& #249; stata con un uomo. » Tir& #242; su con il naso e guard& #242; Bodie. «Tu sarai il primo… se mi vorrai ancora, ora che sai…»

«Oh, Pen. » Bodie le mise una mano sulla coscia e strinse gentilmente. Il calore gli serpeggiava lungo il braccio. «Non ho mai desiderato nessuna come desidero te. »

«Non t’importa che…»

«Vorrei uccidere quel bastardo», mormor& #242; Bodie.

«Non l’ho mai detto a nessuno», riprese Pen. «Ho solo finto che non fosse mai successo e Harrison s’& #232; comportato come se realmente non fosse accaduto. Dopo un po’ & #232; stato come se…»

«Un modo di convivere con il ricordo», la interruppe Bodie.

«Avrei dovuto parlare. Forse niente di tutto ci& #242; sarebbe accaduto. » Pen si sfreg& #242; la manica sulla faccia.

Bodie le accarezz& #242; la gamba mentre l’auto rallentava per svoltare a sinistra nella stretta via che conduceva alla casa del vecchio Conway. Avrebbe voluto prenderla fra le braccia e tenerla stretta per dissolvere il dolore, quello di lei e il suo.

Harrison l’aveva violentata. Ammanettata e picchiata. E poi aveva fatto i suoi comodi.

Farabutto.

Miserabile.

«Bodie, mi fai male. »

«Scusa. » Sollev& #242; le dita dalla coscia di Pen e le strinse sulla canna del fucile.

Poi guard& #242; nella via cercando la sua auto. Passarono lentamente davanti a una Ferrari, una Porsche, una Jaguar.

Pen ferm& #242; l’auto davanti al garage. «Qui non c’& #232;. Dev’essere come hai detto tu, l’hanno portata via con il tuo furgone. »

«Prosegui ancora un po’. »

Pen segu& #236; una curva nella strada ed ecco il veicolo di Bodie, parcheggiato contro una siepe. Bodie s’irrigid& #236;.

Pen ingran& #242; la retromarcia, mise un braccio sullo schienale e guard& #242; dal finestrino posteriore. Poi indietreggi& #242; lentamente.

Bodie la fissava.

Sembrava importante vedere che faccia aveva in quel momento.

La pallida macchia del suo viso. Il bianco degli occhi e la scia argentea di una lacrima che scendeva. I capelli soffici. Il modo in cui teneva il labbro fra i denti. La curva della sua guancia. La sua gola, i seni provocanti sotto la felpa, il destro pi& #249; alto perch& #233; il braccio stava appoggiato sullo schienale.

Lo sguardo di Bodie segu& #236; il braccio sinistro di Pen sul volante. La manica era sollevata sul polso sottile. La sua mano, che manovrava il volante, appariva piccola e fragile. Guard& #242; i pantaloni della tuta che si arricciavano sul grembo. Poi torn& #242; a guardare il suo viso.

Cos& #236; bello. Tutto di lei era bello. E adesso & #232; mia.

Non permetter& #242; che qualcosa di male le capiti di nuovo, pens& #242; Bodie, e prov& #242; un dolore improvviso perch& #233; sapeva che era una promessa inutile. Il futuro li avrebbe feriti entrambi, prima o poi li avrebbe uccisi.

Pen ferm& #242; la macchina davanti alla porta del garage. Tir& #242; il freno, spense i fari e si rivolse a Bodie.

Lui scost& #242; il fucile. Abbracci& #242; la ragazza, l’attir& #242; dolcemente a s& #233;. Si baciarono. Lui infil& #242; le mani sotto la felpa, accarezz& #242; la pelle vellutata della schiena.

«Vorrei che non dovessimo entrare», bisbigli& #242; Pen.

«Non & #232; obbligatorio. »

Lei lo baci& #242; leggermente e si scost& #242;. Prese la chiave dell’accensione e apr& #236; la portiera.

Bodie scese prendendo con s& #233; il fucile.

 

 

Pen si ferm& #242; alla porta d’ingresso e cerc& #242; le chiavi con le dita tremanti. «Mi piacerebbe sapere se Joyce & #232; qui», disse.

«Il garage ha qualche finestra? »

«No. »

Lei trov& #242; le chiavi di casa e apr& #236; la porta. Fece per entrare, ma Bodie le pos& #242; una mano sulla spalla per trattenerla. Entr& #242; per primo. Pen lo segu& #236;.

E sent& #236; la voce di Melanie.

«…qui solo, o la uccido… Non credo che tu voglia fare una cosa simile. Ho qui un foglio che i poliziotti troverebbero molto interessante. »

Pen chiuse silenziosamente la porta e segu& #236; Bodie nell’ingresso.



  

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