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CAPITOLO 722 dicembre 1993 Domani cominciano le vacanze: finalmente dieci giorni di riposo. I miei genitori hanno invitato Marco a passare il giorno di Natale con noi. Si è accorto che qualcosa non va. Non mi ha chiesto niente direttamente, ma mi ha guardato diverse volte in modo inquisitorio. Fortunatamente Filippo passerà il Natale con la sua famiglia in Sicilia. Prima che torni, devo assolutamente trovare il coraggio di parlare a Marco. Forse il giorno di Santo Stefano?
27 dicembre 1993 È tutto finito tra me e Marco. Ci siamo lasciati molto, molto male. Eravamo a casa sua. Mi aveva invitato a cena, naturalmente con alcuni suoi amici. Io sono arrivata in anticipo. Ho cominciato con il solito: “Devo parlarti. ” “Lo so” ha risposto lui. “Ho rivisto Filippo. ” “Chi è Filippo?... Ah sì, ricordo... il tuo ex del liceo. ” “Già... ” “E hai scoperto che è l’uomo della tua vita... ” era ironico. “Mi dispiace, Marco. ” “È veramente banale rinnamorarsi degli ex-fidanzati, non lo sai Valentina? ” Io non ho detto niente. “Da quanto va avanti questa storia? ” “Da... ” “No, non dirmelo. Non m’interessa. Ma dimmi... sei proprio sicura? ” “Sì, sono sicura, sicurissima. ” “Va bene. Allora tra noi è finita... per sempre... ricordatelo. Non cercarmi mai più... ” Era molto arrabbiato, non lo avevo mai visto così. Quasi ho avuto paura. Avrei voluto aggiungere qualcosa, dare qualche spiegazione, ma ho pensato: “È inutile, non adesso... ” Così me ne sono andata velocemente e forse non l’ho neppure salutato. Adesso mi sento sollevata, mi sento veramente bene, come sempre accade dopo aver preso una decisione importante.
10 ottobre 1994 Dopodomani sposerò Filippo. Ci sposiamo in chiesa, e abbiamo organizzato una cena a cui abbiamo invitato soltanto i nostri amici e i nostri genitori. Filippo ha pochi soldi e non vuole ‘dovere’ niente alla mia famiglia. Io sono d’accordo. E poi mi piace l’idea di andare a mangiare in una ‘locanda fuori porta’. Sono stufa di eleganti ristoranti dove si mangiano colorati piatti di ‘nouvelle cuisine’. I miei genitori non sono molto contenti. A loro piaceva tanto Marco. Ma ormai sono adulta e non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio. Devo solo ascoltare me stessa. Ciò che dieci anni fa è stato un ostacolo al nostro rapporto, adesso non può più esserlo. Non dipendiamo più dalle nostre famiglie e abbiamo imparato a guardarle con amore sì, ma anche con distacco. E poi i soldi, il prestigio, le ‘belle’ cose mi sono venute a noia con Marco. Quando Filippo mi ha proposto di sposarlo ha detto: “Certo, io non ti posso offrire ciò che ti offre lui: i soldi, il lusso, una bella casa. Non guadagno molto e per molto tempo tu guadagnerai più di me. Ma penso che potremo essere egualmente felici. ” E lo saremo.
10 marzo 1996 Sono sposata con Filippo e sono tanto felice. Viviamo bene, in armonia. Non abbiamo ancora bambini. Aspettiamo che lui ottenga il posto all’università. Io ho cambiato ditta e adesso lavoro di meno, così posso passare più tempo con mio marito. È un uomo meraviglioso e io sono felice come lo sono stata soltanto allora, a diciotto anni. Il mio primo amore è diventato l’amore di tutta la vita. E Marco? Si è sposato, un anno dopo che ci siamo lasciati. La moglie è una bella ragazza di vent’anni, ricca, un po’ stupida, proprio ciò che desiderava Marco. Li ho incontrati al matrimonio di Cecilia, la mia cara amica che si sposa per la terza, e speriamo ultima, volta. La moglie di Marco mi ha detto soltanto: “Ho sentito parlare molto di te... ” E Marco ha sorriso. Lui è sempre lo stesso, solo con un po’ di pancia e qualche capello grigio in più. Era seduto a un altro tavolo - Cecilia ha scelto i posti con attenzione - e io l’ho sentito parlare con entusiasmo di una ‘bellissima, costosissima, bianchissima barca’ che vorrebbe comprare. Io ho guardato Filippo e ho sentito di amarlo ancora di più.
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