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Storia d’amore. CAPITOLO 1Storia d’amore CAPITOLO 1 12 ottobre 1984 Oggi è stata una bella giornata. C’era il sole. Io indossavo il vestito rosso. Sai che di solito metto i jeans, ma oggi volevo essere bella, elegante, non so neanch’io perché. Ero davanti alla scuola. Era presto. Mi piace andare a scuola con un po’ di anticipo, quando non fa freddo, e mi piace guardare gli altri ragazzi e ragazze. Anche lui era in anticipo, come sempre, come me. Lo avevo già notato. È bello, molto bello: è alto, ha i capelli neri e gli occhi azzurri. Mi ha parlato. Mi ha chiesto: “Sei in quarta, vero? ” “Sì, ” ho risposto. Ero così emozionata che non riuscivo a dire altro. “Io mi chiamo Filippo e tu? ” “Mi chiamo Valentina. ” “Non eri in questa scuola l’anno scorso... ” “No, andavo in una scuola privata... ma preferisco questa. ” Poi sono arrivate due sue compagne di classe. Si vede che ne sono innamorate già solo da come lo guardano. E lui mi ha sorriso - quando sorride è ancora più affascinante - e mi ha detto: “Adesso devo andare. Ci vediamo domani, alla stessa ora? ” “Sì, ” ho risposto io e l’ho salutato. Ho pensato a lui tutto il pomeriggio. Mia mamma ha detto: “Hai una faccia strana... cos’hai? ” “Niente” ho risposto. 13 ottobre 1984 È stato puntuale, anzi era in anticipo. Quando sono arrivata davanti alla scuola, lui era già lì. Aveva in mano un libro. “Ciao, Valentina” mi ha detto sorridendo. “Ciao” ero molto imbarazzata. Non so cosa dire ai ragazzi. Ho passato troppo tempo con ragazze alla mia scuola privata di suore. “Lo conosci? ” e mi ha mostrato il titolo del libro, Il ritratto di Dorian Gray. “Oh sì, è uno dei miei libri preferiti. ” Ero contenta che avessimo scoperto subito qualcosa in comune. “Ti piace leggere? ” “Sì, molto. ” Abbiamo parlato delle nostre letture. Anche lui ha letto tanto e gli piacciono i romanzi inglesi, come a me. Eravamo così assorbiti dalla conversazione che non ci siamo accorti che era suonata la seconda campanella. 22 ottobre 1984 Ieri, domenica, mi ha invitato al cinema. Prima siamo andati in centro, in un grande cinema vicino a Piazza Duomo. Ma c’era così tanta gente - come sempre di domenica in centro a Milano – che abbiamo scelto un cinema d’essai in zona Magenta. Il film che abbiamo visto è molto famoso e l’avevamo già visto tutti e due: “Indovina chi viene a cena? ”. È molto bello e mi è piaciuto ancora di più perché LUI era vicino a me e sentivo che sarebbe successo qualcosa. Infatti dopo il cinema siamo andati al parco Sempione dietro al Castello Sforzesco. Erano le sei di pomeriggio: io dovevo essere a casa alle sette. Il parco era deserto perché pioveva. Mi ha detto: “Sei bellissima... sei la donna che ho sempre sognato” e mi ha baciato. Eravamo insieme sotto la pioggia sotto il suo grande ombrello nero. Sento di vivere la storia più bella della mia vita.
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