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Richard Laymon 12 страница



«Un po’ di trambusto. »

«Hai inchiodato Harrison», ricord& #242; Melanie, e gli sorrise.

«Perch& #233; non ti rimetti questa? »

Lei si drizz& #242;, infil& #242; la felpa. Tir& #242; gi& #249; l’indumento dalla testa e con il fondo si copr& #236; la guancia. Le spuntava fuori il seno sinistro. Aveva una macchia di sangue vicino al capezzolo.

«Hai scoperto qualcosa? » domand& #242; Pen.

«Sanno che sospettiamo di loro», rispose Bodie.

«E tu, Mel? Dove sei stata tutto il pomeriggio? »

«In camera da letto. Sotto il letto. »

«Che cosa hai sentito? »

«Sono stati loro. »

«A investire pap& #224;? »

«S& #236;. »

«Che cosa hanno detto? »

«Non adesso. Non… non mi sento troppo bene. »

«Si & #232; presa un calcio nelle costole», intervenne Bodie.

Pen si ferm& #242; dietro il furgone. Melanie diede le chiavi a Bodie e lui apr& #236; lo sportello. Fu contento di vedere che Melanie aveva abbassato la felpa prima di scendere dall’auto di Pen.

Salirono tutti e tre sul furgone. Mentre Bodie chiudeva gli sportelli, Melanie si adagi& #242; sul sacco a pelo, e si port& #242; nuovamente la felpa macchiata di sangue alla guancia.

Bodie prese la borsa del pronto soccorso. Spalm& #242; una crema disinfettante sul taglio e vi applic& #242; una garza.

Pen, accosciata al suo fianco chiese: «E adesso che cosa facciamo? Andiamo alla polizia? »

«Non credo sia il caso», replic& #242; Bodie. «Melanie & #232; entrata in casa illegalmente. Ed & #232; stata lei a iniziare la rissa. Potremmo finire incriminati entrambi. »

«Magnifico», mormor& #242; Pen.

«Harrison ha minacciato di denunciarci alla polizia. Per& #242;, non credo che avr& #224; il coraggio di farlo. »

Pen guard& #242; la sorella. «Davvero l’hai sentito ammettere di aver investito pap& #224; con l’auto? »

«S& #236;. »

«E Joyce? »

«Lei era complice. L’hanno fatto insieme, proprio come pensavo. »

 

 

Pen fin& #236; di metter via la sua roba e aspett& #242; in soggiorno. Bodie scese dopo qualche minuto, reggendo i bagagli. Melanie lo seguiva. Si era lavata il sangue dalla faccia e indossava una camicia bianca pulita.

«Possiamo restare da te? » domand& #242; Melanie.

«Certamente», rispose Pen, guardando Bodie. «Sei sicuro di non voler ripartire stasera? »

«Be’…»

«Non & #232; che voglia liberarmi di voi, ma se Harrison vi ha denunciato, sarebbe meglio non farvi trovare in questo stato. »

«Quello non denuncia nessuno», intervenne Melanie. «Sa che diremmo ogni cosa. »

«Probabilmente sarebbe meglio passare una buona notte di sonno prima di partire», osserv& #242; Bodie. «Partiremo in mattinata. »

«Bene. »

Bene un accidente, pens& #242; Pen. Lei desiderava che non se ne andassero affatto. Ma sapeva che non potevano fermarsi a lungo. Partendo l’indomani tutti e due avrebbero perso la scuola e Bodie teneva dei corsi nuovi. Inoltre era meglio che se ne andassero appena possibile prima che Melanie combinasse altri guai.

Tuttavia era sorpresa dall’apparente disponibilit& #224; di Melanie a partire.

Sar& #224; meglio tenerla d’occhio, pens& #242;.

«Mi fermer& #242; a un fast food a prendere qualcosa per cena», annunci& #242; Bodie.

«Ce n’& #232; uno qui vicino…»

«L’ho visto. »

Quando uscirono domand& #242;: «Dobbiamo lasciare le chiavi di casa? »

«Nemmeno per sogno», replic& #242; Melanie. «& #200; sempre la casa di pap& #224;. Joyce non ha nessun diritto di buttarci fuori a calci. »

«Suppongo di no. »

Melanie sal& #236; con Bodie nel furgone, Pen nella sua auto e li segu& #236; a San Vicente.

Mentre tornava a casa sua, pens& #242; che Melanie volesse cambiare idea a proposito della partenza. Era difficile che abbandonasse le speranze di inchiodare Joyce e Harrison, specialmente ora che li aveva sentiti ammettere la loro colpa.

Melanie deve avere un piano. Forse ha in mente di sgusciar via stanotte. Per fare che cosa? Dio solo lo sa. & #200; stata abbastanza pazza da nascondersi in casa di Harrison… e aggredire Joyce.

Dobbiamo stare all’erta, assicurarci che non si allontani da noi. A costo di restar svegli tutta la notte.

Quando Pen parcheggi& #242; davanti a casa sua, si chiese se non dovesse aspettarli in macchina. La fermata al fast food non doveva richiedere pi& #249; di cinque minuti.

Non essere cos& #236; paurosa, si disse Pen. Se non hai intenzione di traslocare, e per questo hai acquistato un fucile, dovrai riabituarti a questo posto.

Lui ha preso le mie mutandine. E stato qui oggi pomeriggio. Forse & #232; un inquilino come Manny.

Ma non & #232; Manny, & #232; qualcun altro.

Non posso continuare a vivere cos& #236;.

E neppure poteva scendere dall’auto.

Andr& #224; meglio quando ci sar& #224; qui Bodie.

Domani cercher& #242; una nuova casa. Star& #242; in un motel fin quando…

Domani Bodie se ne andr& #224;.

Deve andare, deve portar via Melanie da tutto questo.

Io stessa me ne andrei lontano da qui.

Per& #242; non posso andare da nessuna parte, con pap& #224; in queste condizioni.

Dovrei chiamare l’ospedale, magari andarci questa sera.

E se ci trovo Joyce?

Dobbiamo fare qualcosa a proposito di quei due. Non devono cavarsela tranquillamente.

Domani potrei andare alla polizia e raccontare tutto. Se concentrano le indagini su Harrison, potrebbe saltar fuori qualcosa. Lo far& #242;. A meno che non arrivi prima la polizia per arrestare Melanie e Bodie.

Meno male che l’abbiamo tirata fuori dalla casa di Harrison tutta d’un pezzo.

Bodie aveva ragione, avremmo dovuto lasciarla l& #224;. Probabilmente sarebbe riuscita a sgusciar fuori senza l’aiuto di nessuno.

O forse no.

Potevano acciuffarla. E Dio solo sa che cosa le avrebbe fatto Harrison.

& #200; stata la mossa giusta.

Quale sar& #224; la prossima mossa? Loro sanno che gli stiamo addosso. Che cosa faranno? Forse niente. Harrison & #232; un avvocato, sa che non abbiamo prove.

Forse & #232; gi& #224; troppo che li sospettiamo.

Che cosa far& #224;, ci uccider& #224; tutti e tre?

Sarebbe una mossa rischiosa. Lui non vorr& #224; correre il rischio a meno che non sia disperato.

Domani Melanie e Bodie partono. Quando loro sapranno che non sono pi& #249; qui la pressione si allenter& #224;. E se invece andr& #242; alla polizia, saranno guai.

Dobbiamo ragionarci sopra, a questa storia.

Nella mente, Pen immagin& #242; Harrison che apriva la porta del suo appartamento e si precipitava dentro sparando all’impazzata con la sua pistola calibro 38. Un proiettile si conficcava nel petto di Melanie, abbattendola. Lei e Bodie si mettevano a correre, ma una pallottola colpiva Bodie alla schiena. Lei si precipitava in camera, afferrava il fucile e tagliava Harrison in due mentre entrava dalla porta. Poi tornava di corsa in soggiorno. Melanie era morta, ma Bodie respirava ancora. Andr& #224; tutto bene, gli diceva, guarirai.

Bel pensierino, si disse. Faccio morire mia sorella e sopravvivere Bodie.

Pen sapeva benissimo di non essere una sensitiva. Quella era la sfera di Melanie. Ma riconosceva l’importanza dei sogni a occhi aperti. Ci& #242; che aveva immaginato era uno scenario possibile. Improbabile, ma possibile.

Perci& #242;, avrebbe piazzato una sedia contro la porta e tenuto il fucile a portata di mano.

Harrison, si disse, avrebbe dovuto essere pazzo per entrare in casa sua sparando.

Ma lui aveva la pistola.

E quelle maledette manette.

Un ex detective privato. Come mai non aveva restituito il distintivo e la tessera quando aveva smesso di lavorare per quell’agenzia? Forse aveva dichiarato di averli persi. Due articoli del genere potevano sempre servire, specialmente se uno ha confidenza con lo stupro.

Non cos& #236; utili come le manette.

Non ricominciare. Smetti di torturarti.

Ma quella sera aveva detto qualcosa… qualcosa che si riferiva al suo incarico. Che cos’era? Aveva mai sparato a qualcuno? No, ma aveva estratto la pistola in un paio di occasioni. Ha detto che era un lavoro noioso.

Pen sbatt& #233; le palpebre quando qualcuno buss& #242; al finestrino. Melanie la guardava e lei scese dall’auto.

«& #200; tanto che sei qui? » domand& #242; Bodie. Fra le mani reggeva dei sacchetti di provviste.

Pen scosse la testa. «Solo qualche minuto. » Doveva raccontar loro che Harrison aveva avuto esperienza di auto rubate e che poteva avere degli attrezzi per rubarle?

Melanie sarebbe partita subito alla ricerca degli attrezzi.

Una ricerca a mezzanotte per trovare gli attrezzi?

Risparmia l’informazione per la polizia.

Pen tir& #242; fuori la sua valigia e precedette gli altri due attraverso il cancello di ferro. Dirigendosi verso le scale, fece scorrere lo sguardo sugli appartamenti di fronte che circondavano la piscina. Lui abitava in uno di quelli? Pen conosceva solo pochi inquilini. Magari era qualcuno che non conosceva.

Ma lui mi conosce.

Ha le mie mutandine.

Vorrebbe fottermi fino a farmi impazzire e…

Basta!

Si affrett& #242; su per le scale, imponendosi di stare calma. Quel verme non tenter& #224; niente stasera, con Bodie in casa.

E questa & #232; la mia ultima notte qui, maledetto.

Apr& #236; la porta del suo appartamento e guard& #242; il tappeto. Nessun messaggio era stato infilato sotto la porta durante la sua assenza.

Mentre Pen e Melanie apparecchiavano la tavola in cucina, Bodie scese a prendere il resto dei bagagli.

«Davvero volete partire domani? » chiese Pen.

«Credo di s& #236;. Torner& #242; se pap& #224; … cambia. »

«Vuoi che andiamo all’ospedale, stasera? » sugger& #236; Pen.

«A che scopo? » ribatt& #233; Melanie. «Lui & #232; … come morto. Non sopporto di vederlo a quel modo. » Melanie si lasci& #242; cadere su una sedia e si tenne la testa. «Voglio solo dimenticare. Voglio dormire. »

«Come ti senti? »

«Ho un terribile mal di testa. »

«Vado a prenderti l’aspirina. » Pen and& #242; in bagno e apr& #236; l’armadietto dei medicinali. Mentre allungava la mano per prendere le pillole vide una boccetta di sonnifero prescrittole dal medico quando aveva sofferto d’insonnia, dopo il brutto episodio dello stupro. Il sonnifero non era forte, ma due compresse sarebbero bastate per far dormire Melanie tutta la notte. E per stroncare un eventuale piano di sgusciar via, pi& #249; tardi.

Le mani di Pen tremavano quando lasci& #242; cadere dalla boccetta due compresse sul palmo della mano.

& #200; uno sporco trucco, pens& #242;.

Ma cos& #236; si addormenter& #224;. Bodie e io non dovremo trascorrere la notte a sorvegliarla.

Mise via la boccetta. Con le due pillole in mano, usc& #236; dal bagno.

Bodie era seduto al tavolo quando lei entr& #242; in cucina. Pen prese un bicchiere dalla credenza e lo riemp& #236; d’acqua. «Ho preso delle pasticche per Mel», spieg& #242;.

Bodie annu& #236;.

Pos& #242; il bicchiere davanti a sua sorella e le mise in mano le compresse. «& #200; un nuovo prodotto», spieg& #242;. «Sono molto forti. Ti daranno un po’ di sonnolenza, ma…»

«Bene», tagli& #242; corto Melanie. Si cacci& #242; in bocca le pillole e bevve mezzo bicchiere d’acqua.

«Ci vedi bene e non provi nausea, vero? » s’inform& #242; Bodie.

«No, ho solo mal di testa. »

«Meglio che ti metti a letto, dopo mangiato», sugger& #236; Bodie.

«S& #236;. »

Pen prese una bottiglia di birra per Bodie e vers& #242; vino per s& #233; e Melanie. Sedette, tir& #242; fuori i tacos dalla busta di carta e li mise sul proprio piatto. Bodie e Melanie scartarono i loro cheeseburger. Bodie aveva comperato anche delle tortillas per tutti.

«Ci manca solo un’orchestrina di mariachi messicana», osserv& #242; Bodie.

«Avrei dovuto preparare dei margarita», si scus& #242; Pen. Meno male che non l’aveva fatto, concluse fra s& #233;. Altrimenti non avrebbe potuto dare il sonnifero a Melanie. Un po’ di vino non poteva causare problemi, ma la tequila s& #236;.

«Perch& #233; non racconti a Pen che cosa & #232; successo questo pomeriggio? » sugger& #236; Bodie a Melanie.

Lei scroll& #242; le spalle. «Non c’& #232; molto da dire», rispose e mangi& #242; un boccone di cheeseburger.

«Chiaro che avevano un sacco di cose da dire su noi tre», osserv& #242; Bodie. «Cose per niente lusinghiere. »

«Harrison ce l’aveva soprattutto con te», disse Melanie, guardando giuliva sua sorella. «Ha usato certe parolacce che farebbero arrossire il tuo ammiratore del telefono. »

«Gentile», mormor& #242; Pen, e continu& #242; a mangiare.

«Sicuro. Lui crede che sia stata tu a suggerirmi di fare la telefonata e di introdurmi nel garage. Ha detto che vuoi vendicarti. »

«Per caso ha detto anche perch& #233;? »

«Ha detto a Joyce che era perch& #233; lui ti aveva scaricato. »

«Ah. »

«Ha detto anche che vuole ridurti in poltiglia», aggiunse Melanie.

Bodie pos& #242; la birra. «Avrei dovuto sistemare quel mascalzone quando ho avuto l’occasione. »

«E che cosa ha detto dell’incidente? » insist& #232; Pen.

«Sanno che noi sappiamo. La prima cosa che ha fatto Harrison & #232; stata quella di andare a controllare il garage. Aveva capito ancor prima di vedere la finestra rotta che la telefonata era un trucco per liberarci di lui, in modo che potessimo esaminare la sua auto. Quando & #232; rientrato in casa, ha detto a Joyce: ‘Lo sapevo. Quei fottuti ci perseguitano’. Poi l’ha rassicurata spiegandole che non eravamo in grado di provare niente. »

«A questo proposito probabilmente ha ragione», convenne Bodie.

«Joyce ha paura che pap& #224; abbia visto Harrison alla guida. Lei era pi& #249; propensa a iniettargli qualcosa nelle vene. »

Pen s’irrigid& #236;. «In ospedale? »

«S& #236;. Ma Harrison le ha spiegato che era inutile tentare una mossa cos& #236; rischiosa, dal momento che pap& #224; non avrebbe mai ripreso conoscenza. Ha detto che dovevano aspettare e vedere. Anche se pap& #224; sopravvive, esiste solo una minima possibilit& #224; che si ricordi dell’incidente. »

Bodie annu& #236;. «& #200; davvero improbabile che possa ricordare. Da bambino sono caduto dal tetto e ancora oggi non riesco a ricordare d’essere caduto. »

«Che cosa ci facevi sul tetto? » volle sapere Pen.

«Non lo so. Avevo pranzato circa un’ora prima che accadesse, ma il resto & #232; vuoto finch& #233; mi sono svegliato in una ambulanza. »

«& #200; cos& #236; che Peter Hurkos & #232; impazzito», osserv& #242; Melanie. «& #200; caduto da una scala o da un tetto o…»

«Be’, io non sono diventato matto, grazie a Dio. Qui uno & #232; …»

«Di troppo? » sugger& #236; Melanie, alzando un sopracciglio.

Bodie parve seccato per un momento. «Stavo per dire che basta uno. »

«Giusto. »

«Piantala», intervenne Pen rivolgendosi a sua sorella.

Melanie fiss& #242; Pen con uno sguardo furbesco. «Sono sicura che aspetti solo di liberarti di me. »

«Ehi, guarda che noi siamo dalla tua parte. »

«Allora perch& #233; tutti e due siete cos& #236; ansiosi di rispedirmi a Phoenix? »

«& #200; per il tuo bene», le ricord& #242; Bodie.

«Oh, certo. »

«Guarda che cos’hai combinato oggi», intervenne Pen, cercando di tener ferma la voce. «Hai infranto non so quante leggi…»

«Te le raccomando, le leggi. »

«Cristo, hai aggredito Joyce. »

«Ha cercato di uccidere nostro padre. »

«Forse. »

«Niente forse. »

«Oltretutto, hai messo in grave pericolo anche Bodie. Potevate finire entrambi ammazzati. »

«Mentre tu eri al sicuro nella tua auto. »

«Ehi», protest& #242; Bodie. «Qualcuno doveva restare fuori per chiamare aiuto nel caso le cose si fossero messe male. Pen voleva entrare al mio posto. »

«Sicuro, difendila. »

«Maledizione! » Bodie sbatt& #233; la bottiglia sul tavolo, Pen sbatt& #233; le palpebre, Melanie sobbalz& #242;, scoppi& #242; in lacrime e corse fuori dalla cucina.

Bodie rimase a guardarla mentre spariva. Poi guard& #242; Pen, scosse la testa e borbott& #242;: «Scusa».

«Se l’& #232; cercato lei. »

«Lo so, ma…» Con un sospiro lui spinse indietro la sedia e si alz& #242;. «Sar& #224; meglio che vada a scusarmi. »

 

Bodie la trov& #242; in camera di Pen, distesa sul letto con un cuscino sugli occhi. Si sedette accanto alla ragazza.

«Lasciami in pace», borbott& #242; Melanie.

«Ehi, mi dispiace di aver perso la pazienza. Perch& #233; non torni di l& #224; e finisci di mangiare? »

«Non ho fame. »

«Non vuoi diventare forte e robusta? »

«Ah, ah. »

«Su, andiamo, Mel. »

«Voglio solo dormire. Sono stanca e ho mal di testa. »

«Ti sentirai meglio se finisci di mangiare. »

«No. »

Bodie le mise una mano sullo stomaco. La pelle di Melanie era calda. «Non mi piace vederti sconvolta. »

Lei tir& #242; su con il naso. «Siete tutti e due contro di me. »

«Non & #232; vero. Forse ti abbiamo rimproverato troppo precipitosamente, ma & #232; stata una giornata stressante. Non sapevamo che cosa ti stava capitando mentre eri in quella casa. »

«Ero nascosta. »

«Noi non lo sapevamo. Eravamo realmente preoccupati, e sai perch& #233;? Perch& #233; ti vogliamo bene. Nessuno & #232; contro di te. Tranne Joyce e Harrison. »

Lei incresp& #242; le labbra in un tremulo sorriso. Spinse da parte il cuscino e se lo mise sotto la testa. Con le punte delle dita si asciug& #242; le lacrime dal viso. Poi respir& #242; profondamente. «Non volevo procurarvi tanto disturbo. »

«Niente paura, anzi & #232; stato eccitante, in un certo senso. »

«Davvero Pen voleva entrare a prendermi? »

«S& #236;. Ho dovuto minacciarla per farla restare in macchina. »

«Non avrei dovuto trattarla a quel modo. »

«Sono sicuro che lei capisce. Questi ultimi due giorni sono stati difficili per tutti noi. »

«Ti dispiace tirare le tende? »

Bodie si alz& #242;, tir& #242; il cordone delle tende chiudendo fuori la luce del tardo pomeriggio.

«Torno di l& #224; appena mi sento meglio», mormor& #242; Melanie.

«Rimango con te. »

«No, vai a finire di mangiare. »

«Sei sicura? »

«S& #236;. Solo ti prego di non mangiare anche il mio burger. Vengo fra poco. »

Bodie si chin& #242; sul letto e la baci& #242; dolcemente sulle labbra. «Buon riposo», sussurr& #242;.

Usc& #236; e chiuse la porta. Poi si rese conto che a Melanie poteva venire qualche idea strana e la riapr& #236;.

Torn& #242; in cucina. Pen era ancora a tavola e lo guard& #242; sopra la spalla mentre si avvicinava. «Come sta? »

«Bene. Vuole fare un sonnellino. »

«Probabilmente & #232; una buona idea. »

«Mi ha avvertito di non mangiare la sua cena. »

«Allora vuol dire che sta meglio», concluse Pen.

Bodie sedette a tavola di fronte a Pen. Si sentiva sollevato che Melanie non fosse presente, e colpevole per quella sensazione. Il suo cheeseburger non era pi& #249; caldo, ma era buono ugualmente. Ne mangi& #242; alcuni bocconi con un sorso di birra.

«Lei non sembra molto entusiasta di tornare a Phoenix», osserv& #242; Pen.

«Nemmeno io sono felice della prospettiva», confess& #242; Bodie.

«E invece dovresti essere contento di uscire da questo pasticcio. »

«Non mi va l’idea di lasciarti sola a reggere il fardello. Melanie l’ha combinata grossa e tu sarai qui a pagare le conseguenze. »

«Me la caver& #242;. Non c’entro con la grande rissa. Con te e Melanie lontani, Harrison penser& #224; di avere vinto. Probabilmente far& #224; finta che non sia successo niente. & #200; bravissimo in queste cose. »

«A che cosa alludi? »

Pen scosse la testa. «Non tenter& #224; nulla con me. »

«Spero che tu abbia ragione. Ma Melanie afferma che lui & #232; convinto che ci sia tu dietro questa faccenda. »

«Lasciamogli credere quello che vuole. » Pen si port& #242; una patatina alla bocca, la mastic& #242; e si lecc& #242; il labbro superiore. «Forse non dovresti dirlo a Melanie, perlomeno non prima di partire ma ho intenzione di andare alla polizia e raccontare ogni cosa. »

Bodie corrug& #242; la fronte. «Credi che sia una buona idea? »

«Per prima cosa, & #232; una forma di autodifesa. Quando avr& #242; parlato con la polizia e avr& #242; accusato quei due, non credo che oseranno fare delle ritorsioni. Se mi capitasse qualcosa non farebbe certo una buona impressione. E poi spero di convincere i poliziotti, chiss& #224; che loro non trovino le prove. »

«Meglio loro di noi. »

«Questo & #232; certo», convenne Pen.

«Comunque non so che cosa potremmo fare, dopo quanto & #232; accaduto. »

«Melanie potrebbe avere qualche idea in proposito. » Pen si guard& #242; attorno per assicurarsi che sua sorella non entrasse in cucina, poi aggiunse: «Sospetto che abbia un asso nella manica. C’& #232; tanto tempo prima di domattina».

«S& #236; », convenne Bodie. «Capisco che cosa vuoi dire. Lei fa un sonnellino e stanotte sguscia via, mentre noi dormiamo. Dovremo assicurarci che non le si presenti l’occasione. »

 

 

Quando ebbero finito di mangiare, Pen e Bodie sparecchiarono. Pen avvolse gli avanzi della cena di Melanie e li mise nel frigorifero. Poi prese un barattolo di caff& #232; e cominci& #242; a riempire la caffettiera.

«Buona idea», approv& #242; Bodie. «Sar& #224; una lunga notte. »

«Potremmo dormire a turno», sugger& #236; Pen.

«Non mi va molto l’idea», confess& #242; Bodie. Poi si scus& #242; e si diresse verso il corridoio.

Mentre era fuori, probabilmente in bagno, Pen fin& #236; di preparare il caff& #232;. Dopo di che port& #242; una sedia della cucina alla porta d’ingresso e la sistem& #242; contro la porta, con lo schienale sotto la maniglia. Proprio come venerd& #236; sera, pens& #242;, e ricord& #242; il terrore della mattina dopo quando aveva visto un braccio infilarsi dall’esterno per scostare la sedia. Era stato Bodie e lei l’aveva accoltellato.

«Non credo che quella sedia impedir& #224; a Mel di uscire», osserv& #242; Bodie entrando in soggiorno.

Pen gli sorrise. «Oh, accidenti. »

«A che cosa serve? »

«Giusto nel caso…»

«Hai paura che Harrison faccia qualcosa? »

«Ne dubito. Ma non si sa mai. »

«Sei la persona pi& #249; prudente che abbia mai conosciuto. »

«Con un pizzico di paranoia», replic& #242; Pen. «Dev’essere una malattia di famiglia. »

Bodie sedette in fondo al divano. «Un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno e anche i paranoici hanno dei nemici. »

«Qualche volta nemici immaginari. Se pensi che ieri ti ho preso a coltellate. »

«Un graffio. »

«Per fortuna. Ma questo dimostra che cosa pu& #242; succedere se uno perde il controllo. »

«Diavolo, io cercavo di entrare per forza. Tu non sapevi chi era, perci& #242; direi che l’attacco era giustificato. »

«Giustificato, forse, ma comunque & #232; stato un errore. Il caff& #232; dev’essere pronto. »

Pen and& #242; in cucina, riemp& #236; due tazze e le port& #242; in soggiorno. Ne diede una a Bodie. «Hai dato un’occhiata a Melanie? »

«Dorme. »

«Bene. Devo andare a prendere una cosa. » Pen pos& #242; la tazza sul tavolo e and& #242; nella sua camera. Le tende tirate tenevano fuori la fioca luce della sera. Melanie era una vaga forma sul letto. Pen si avvicin& #242;. Sent& #236; il suo respiro lungo e regolare.

Dorme come un sasso.

Con quel sonnifero non si sarebbe svegliata per parecchio tempo.

Pen pens& #242; a suo padre in coma.

Sono stata io ad addormentare Melanie.

Lei si sveglier& #224;, pap& #224; no.

S& #236; che si sveglier& #224;. Deve svegliarsi.

Si accovacci& #242; e prese il fucile da sotto il letto. Lo port& #242; in soggiorno. Bodie sbarr& #242; gli occhi. «Che c’& #232;, hai paura? » disse lei.

«Dio santo! » esclam& #242; Bodie. «Di certo mi guarderei bene dal farti arrabbiare. »

«Giusto. Sono una ragazza cattiva. »

«Posso vederlo? » chiese Bodie.

«Certo. Guarda che & #232; carico. »

«Non servirebbe, altrimenti. »

Lei gli consegn& #242; il fucile, poi prese la tazza del caff& #232; e sedette all’altra estremit& #224; del divano. Si volt& #242; sul fianco per guardarlo in faccia e sollev& #242; le gambe contro il cuscino dello schienale.

«& #200; una meraviglia», disse Bodie. Imbracci& #242; l’arma e prese la mira, abbass& #242; il fucile sulle ginocchia e sfreg& #242; il calcio di legno. «Veramente bello. »

«L’ho comperato stamattina. »

«Calibro 12? »

Pen annu& #236;. «Con proiettili speciali magnum. »

«Ottimi. Meglio che Harrison non ti incontri sul suo cammino. »

«Non pensavo a lui quando l’ho acquistato», confess& #242; Pen e bevve un po’ di caff& #232; mentre Bodie si voltava a guardarla.

«Pensavi a quello delle telefonate? »

«S& #236;. »

«Me n’ero quasi dimenticato. Con tutto quello che sta succedendo…»

«Vorrei scordarmene anch’io», disse lei e bevve altro caff& #232;.

«Sar& #224; meglio che sistemi il fucile da qualche parte. » E pos& #242; la tazza sul tavolo.

Bodie si chin& #242; di fianco e le diede il fucile.

Lei si alz& #242;. «Voglio tenerlo a portata di mano, nel caso. »

«Tu non vuoi che Melanie lo trovi», precis& #242; Bodie.

«Si vede che sai leggere nel pensiero. » Pen appoggi& #242; il fucile contro la parete fra la porta d’ingresso e l’estremit& #224; del divano, dietro la tenda. Poi tir& #242; il cordone. Le tende si richiusero. «Un sintomo di paranoia», disse. «Non voglio che la gente guardi dentro. »

«Un mio zio & #232; stato ucciso una sera mentre era in soggiorno con le luci accese e le tende aperte. Qualcuno dalla strada gli ha sparato», disse Bodie.

«Oh Dio, davvero? »

«& #200; stato solo un caso. Probabilmente lui costituiva un bersaglio irresistibile. »

Pen scosse la testa. «Cose che succedono in questo mondo. »

«Non si & #232; mai troppo prudenti. »

«& #200; il mio motto», convenne lei. Accese una lampada e disse: «Vuoi ancora caff& #232;? »

«Volentieri. »

Lei port& #242; le tazze in cucina, le riemp& #236; e torn& #242;. Diede a Bodie la sua tazza e si sedette di nuovo all’estremit& #224; del divano. «& #200; tutto vagamente pauroso», confess& #242;.

«Stiamo qui a parlare di allarmi, di lotte e aggressioni…»

«Mentre sentiamo strani rumori», osserv& #242; Pen.

Bodie le rivolse un largo sorriso. «Ehi, che ne diresti di farmi leggere una delle tue storie? »

Pen prov& #242; uno strano vuoto allo stomaco. «D’accordo, se proprio vuoi. »

«Certo. »

Bevve nervosamente un altro sorso di caff& #232;. Poi si alz& #242;, si avvicin& #242; allo scaffale. Tir& #242; fuori una copia di Ellery Queen’s Mystery Magazine  e la diede a Bodie. «Ricordati che non sono William Faulkner. »

«Ti pagano per questo, giusto? »

«S& #236;. »

«Allora, Faulkner o no, & #232; pur sempre una meta raggiunta. »

«Grazie», mormor& #242; lei. «Pagina 93. »

Lui apr& #236; la rivista e cominci& #242; a leggere.

Il mio racconto, pens& #242; Pen. Era contenta anche se imbarazzata. Non sapeva che cosa fare mentre lui leggeva, perci& #242; si accovacci& #242; sopra la valigia e tir& #242; fuori il libro che aveva cominciato a leggere il venerd& #236; sera nella vasca.

Sedette sul divano e lo apr& #236;.

Bodie volt& #242; una pagina.

Lei si chiese se finora gli piacesse il racconto.

& #200; un po’ scarno, veramente.

Pen cerc& #242; di leggere il suo libro, ma il suo sguardo continuava a scivolare verso Bodie seduto all’altra estremit& #224; del divano. Lui aveva un’espressione solenne. Si tir& #242; indietro una ciocca di capelli dalla fronte, che per& #242; ricadde.

Pen scord& #242; il libro che teneva in grembo e scord& #242; di preoccuparsi della reazione di Bodie al suo racconto breve. Lo fiss& #242;: i capelli lucidi alla luce della lampada, la camicia arricciata sul petto per come stava seduto, un piede appoggiato sull’altro ginocchio, il mocassino che gli penzolava dall’alluce. Aveva un buco nel calzino.



  

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