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La Valle d'Aosta (Vallée d'Aoste)



 

1. Province e abitanti.

Aosta (capoluogo) 120. 000
totale abitanti 120. 000

 

2. Profilo generale.

    La Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana. Si trova nelle Alpi occidentali, e confina con una regione italiana (il Piemonte) e con due Stati europei, la Francia e la Svizzera.

    La Valle d'Aosta è una regione autonoma a statuto speciale, formata da una sola provincia, Aosta (in latino Augusta). L'autonomia è motivata dal fatto che sul suo territorio sono usate due lingue, l'italiano e il francese: la regione ha delle leggi speciali che prevedono il bilinguismo nel sistema amministrativo e nelle scuole.

    La sua superficie è di poco più di 3. 000 kmq., occupati da montagne. In questa regione si trovano le montagne più alte delle Alpi, e quindi di tutta Europa: il Monte Bianco (4. 807 m. ), il Monte Rosa (4. 634 m. ), il Cervino (4. 478 m. ), il Gran Paradiso (4. 061 m. ). La valle principale, da cui la regione prende il nome, è quella formata dal fiume Dora Baltea.

    Il clima e il paesaggio sono tipicamente alpini. Gli inverni sono freddi, con abbondanti nevicate, e le estate sono fresche e piovose. I fianchi delle montagne sono ricoperti da foreste di conifere, interrotte ogni tanto da prati e pascoli; sopra i tremila metri, invece, non cresce più vegetazione, ci sono solo le nude rocce e le nevi eterne.

    Nella regione si trova un importante parco nazionale, il Parco del Gran Paradiso; ma in realtà tutta la regione è come un grande parco, con una splendida natura, dove vivono molti animali protetti (aquila reale, stambecco, ermellino, camoscio, lince, ecc. ) e crescono specie rare di fiori e piante. Nelle acque limpide dei torrenti nuotano le trote, sui prati volano le api che producono il miglior miele d'Europa[1].

    La Valle d'Aosta, la regione più piccola d'Italia, è anche quella meno popolata. Tutto il territorio alpino, in generale, è scarsamente popolato; la popolazione si concentra nelle valli. La maggior parte degli abitanti della Valle d'Aosta vive nel capoluogo, Aosta, che in pratica è l'unica città della regione.

    Le strade che attraversano la Valle d'Aosta sono molto importanti per le comunicazioni internazionali. In questa regione, infatti, passano delle vie di comunicazione che collegano l'Italia con l'Europa settentrionale. Una volta il passaggio delle Alpi richiedeva molto tempo e fatica ai viaggiatori; oggi invece due grandi tunnel autostradali (uno verso la Francia, sotto il Monte Bianco, e uno verso la Svizzera, sotto il Gran San Bernardo) permettono di attraversare le Alpi in pochi minuti. Il tunnel sotto il Monte Bianco è la galleria autostradale più lunga d'Europa (11, 6 km. ); è stato aperto nel 1965.

 

3. Economia.

    La Valle d'Aosta, anche se piccola e poco popolata, è una delle regioni più ricche d'Italia. La sua ricchezza non proviene né dall'industria né dall'agricoltura, ma dal turismo. Ogni anno, soprattutto nei mesi invernali, arrivano in Valle d'Aosta moltissimi turisti; in questa regione, infatti, che è interamente montagnosa, si trovano molte belle località sciistiche.

    Manca una vera e propria produzione industriale; importante però è la produzione di energia idroelettrica. Più sviluppati sono l'allevamento (bovini) e l'agricoltura (mele, pere, uva), nonostante che il territorio utilizzabile per queste attività sia piuttosto limitato; comunque, anche se poco abbondanti, i prodotti tipici valdostani sono di ottima qualità. I boschi, infine, danno prodotti spontanei come legno, funghi, castagne, frutti di bosco.

 

4. Cenni storici.

    Abitata anticamente da un popolo di origine celtica, i salassi, la Valle d’Aosta fu conquistata dai romani all'epoca del principato di Augusto; a questo periodo risale anche la fondazione di Augusta Praetoria. In seguito la regione è rimasta un po' ai margini dei grandi avvenimenti storici. Contesa nel medioevo fra burgundi, ostrogoti, bizantini e franchi, subì perfino alcune incursioni saracene.

    Finalmente la regione passò ai Savoia (X sec. ), che ne fecero un ducato. Per la sua posizione geografica, la Valle d’Aosta era una zona di grande importanza strategica: i passi alpini del Piccolo e del Gran San Bernardo rappresentavano allora le principali vie di comunicazione con la Francia e la Svizzera. Ancora oggi questa regione conserva i resti di oltre settanta fortezze e castelli medievali (in pratica, un castello ogni circa 1. 500 abitanti).

    La Valle d'Aosta è la regione in cui è nato l'alpinismo moderno. La prima impresa sportiva di questo tipo fu nel 1786, quando due cercatori di cristalli riuscirono a scalare il Monte Bianco (senza corde o altro equipaggiamento oggi ritenuto indispensabile). La sistematica esplorazione delle cime valdostane è iniziata verso la metà dell’Ottocento, e nel secondo dopoguerra c'è stato un vero e proprio boom del turismo, soprattutto alpino e sciistico.

 

5. Arte e cultura.

    Aosta, città fondata dai romani, ha delle importanti rovine fra cui l'Arco di Augusto, il Foro, un teatro e un anfiteatro. Come detto sopra, la regione possiede anche dei resti medievali, soprattutto fortezze; la Valle d'Aosta potrebbe essere chiamata la regione dei castelli.

    Oggi comunque la principale attrazione turistica della Valle d'Aosta sono le sue piste di sci. Le località più note e mondane in cui si può praticare questo sport invernale sono Courmayeur, Cervinia, Gressoney. I turisti però non arrivano soltanto in inverno, ma anche in estate, per fare escursioni sulle montagne e vivere a contatto con la natura. Un'altra nota località turistica, infine, è Saint Vincent, dove si trova un famoso casinò [2].

        

6. Valdostani celebri.

    In una regione così piccola e poco abitata come la Valle d'Aosta, non dobbiamo aspettarci di trovare molti personaggi famosi. E infatti i nomi da ricordare sono, in questo caso, veramente pochi.

    La Valle d'Aosta ha importanti tradizioni religiose: in questa regione sono nati, oltre a vari missionari, due celebri santi, S. Anselmo d'Aosta, teologo e filosofo, e S. Bernardo, patrono degli alpinisti. S. Bernardo è stato il fondatore, circa mille anni fa, di due ospizi (cioè rifugi per i viaggiatori) presso i valichi alpini del Piccolo e del Gran San Bernardo, che come si vede portano entrambi il suo nome. Come curiosità possiamo ricordare che i monaci dell'ospizio del Gran San Bernardo allevano e addestrano ancora oggi il famoso cane da soccorso chiamato appunto sanbernardo.

 

7.

 

8. Come si mangia in Valle d'Aosta.

    La cucina valdostana è abbastanza particolare, nel senso che ha ben poco in comune con quella che siamo abituati a considerare " la cucina italiana". Tutto, a cominciare dagli ingredienti, è differente: si mangia meno pasta, e i primi piatti sono rappresentati dalla fonduta (preparata con la fontina, il formaggio valdostano più tipico), dalle zuppe di verdura e dalla polenta, la " pasta del nord", vera e propria base della cucina settentrionale. Tra i secondi si incontra spesso la selvaggina, come ci si può facilmente aspettare in una regione alpina, ricca di boschi.

    I vini valdostani non sono numerosi; alcuni però sono ottimi. Vale la pena di assaggiare il bianco Enfer d’Arvier (che si abbina benissimo con gli antipasti e i primi) e il Nebbiolo (diverso dal suo omonimo piemontese), un rosso con un inconfondibile gusto di mandorla, che si abbina ai secondi di carne.

 


[1] Il Parco nazionale del Gran Paradiso (che continua anche oltre i confini della regione, in territorio piemontese) è stato istituito nel 1922; in precedenza era la riserva di caccia della famiglia Savoia.

[2] Il casinò è un tipo di locale abbastanza raro in Italia; i più noti casinò italiani, a parte quello qui citato, sono quelli di Sanremo (in Liguria) e di Venezia.



  

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